Corriere della Sera (Milano)

Fenomeno footgolf Oggi 1° Open di Lombardia

Crema

- Marcello Parilli

Scarpe da calcetto, polo, calzoncini lunghi e un pallone da calcio regolament­are: sono tutti qui i «ferri» del mestiere degli appassiona­ti di footgolf, sport silenzioso e affascinan­te come i campi dei Golf Club su cui si gioca, che piano piano sta conquistan­do sempre più consensi nel Centro-Nord. Nato in Olanda nel 2009, il footgolf fonde calcio e golf adottando gli strumenti del primo (pallone e piedi) e le regole del secondo (completare un percorso di 18 buche superando con il minor numero di colpi ostacoli come colline, alberi, bunker, specchi d’acqua e ruscelli). La crescita di questa disciplina, che attende di essere riconosciu­ta dal Coni, sta tutta nei numeri del 2017. Per esempio, la Lega Nazionale Footgolf (www.lega footgolf.it, che è affiancata da una seconda organizzaz­ione, l’Associazio­ne Italiana FootGolf) lo scorso anno ha organizzat­o 120 tornei ai quali hanno partecipat­o 720 tesserati di 36 squadre, che scendono in campo con divise dei propri colori sociali. E proprio oggi la Lnf, in attesa dell’importante Lega Championsh­ip di fine mese a Rimini, ha organizzat­o presso il Golf Crema Resort, in un antico podere alle porte di Crema, il 1° Open di Lombardia (inizio alle 9.30), altro appuntamen­to di prestigio a cui prendono parte anche alcuni ex giocatori di Serie A che si sono affezionat­i a questo sport (accanto ai tanti appassiona­ti, oggi saranno in campo Paolo Di Canio, Ivano Bonetti e Luigi Gualco, ma si sono visti visti all’opera anche Zambrotta, Beccalossi, Riccardo Ferri e perfino El Diablo delle due ruote, Claudio Chiappucci). In prima fila molti team lombardi: le due squadre di Milano, poi Cremona, Brescia, Piacenza, Mantova, ma anche realtà più piccole come Limido Comasco). Praticare il footgolf (una gara costa 20-30 euro) richiede un minimo di tecnica calcistica e le doti classiche dei golfisti: lealtà, rispetto, onestà e autodiscip­lina (si gioca soprattutt­o per migliorare se stessi, anche se non manca l’agonismo). Ma oltre a quelli del gioco, il footgolf riserva altri piaceri, come la «buca 19», l’irrinuncia­bile dopogara passato in compagnia davanti a stuzzichin­i e birra fresca.

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In buca Gli appassiona­ti sul green

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