Arte moderna e vista mozzafiato all’ultimo piano della Torre il ristorante della Fondazione Prada
Le culture gastronomiche si incontrano nel ristorante della Fondazione Prada
All’ultimo piano le mosche che muoiono a migliaia nelle teche dell’artista inglese Damien Hirst; negli edifici in basso la mostra sull’arte italiana dal futurismo al 1943; opere contemporanee ai piani sotto; splendida vista sull’ex Scalo Romana. L’edificio più alto della Fondazione Prada — progettata da Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Rompignoli dello studio Oma negli spazi di un’ex distilleria — dal 9 maggio ospita il ristorante Torre, al sesto e settimo piano, appunto, della torre alta 60 metri (via Lorenzini 14; orari: bar dalle 18 alle 2; ristorante
19-23, tel. 02.23.32.39.10). Lo chef è Fabio Cucchelli, che ha lavorato sulle navi da crociera e in Alta Val Badia, a La Siriola. Ma qui il modello di ristorazione non è più incentrato sulla figura narcisistica del cuoco: il Torre diventerà un punto di scambio tra diverse culture gastronomiche. Con molta attenzione alla sostenibilità ed eticità del mangiare: il ristorante ospiterà quattro o cinque volte l’anno chef under 30, che proporranno piatti dei loro paesi, in collaborazione con Care’s, l’associazione fondata da Norbert Niederkofler e Paolo Ferretti che mette insieme i cuochi etici di tutto il mondo.
Cucchelli, chef residente, è un ottimo cuoco e condivide la scelta di Prada proprio perché conosce il portato rivoluzionario della visione di Care’s. Il ristorante della Fondazione non poteva essere uguale agli altri. Si distingue anche per gli arredi, costituiti da opere d’arte, poltroncine e tavolini di Saarinen intorno al camino, quadri di William N. Copley, Jeff Koons, Goshka Macuga e John Wesley. Per arrivare agli arredi originali del 1958 dal Four Seasons Restaurant di New York. E alle pareti, ecco i piatti d’artista, ispirati alla tradizione dei ristoranti italiani. Un luogo d’arte e di atmosfera dove mangiare viaggiando tra le varietà del Belpaese. C’è una grande terrazza, e al settimo piano lo chef’s table, con vista sulle cucine. Basta poi guardarsi in giro e dalle vetrate a tutta altezza si vede Milano nella sua estensione: uno dei più bei panorami della città.