Corriere della Sera (Milano)

Dopo 2.283 recite Soleri saluta Arlecchino maschera di una vita

Soleri saluta il «suo» personaggi­o dopo 2.283 recite in 50 diversi Paesi «È stata un’avventura meraviglio­sa»

- Porro

Il baule di Arlecchino è diventato troppo pesante e a 88 anni (e 2.283 recite sulle spalle) Ferruccio Soleri saluta per sempre la maschera cui ha legato la sua carriera. Oggi al Piccolo Teatro Grassi, dopo lo spettacolo con l’«erede» Enrico Bonavera, festa e sorprese per il pubblico.

Finirà oggi con una sorpresa prevista per le 18.30 la lunga storia di Ferruccio Soleri in arte Arlecchino, Guinness dei primati per questo personaggi­o simbolo della commedia dell’arte che l’attore fiorentino ha recitato con cervello, cuore, muscoli, per 2.283 volte, allenandos­i ogni giorno come un centometri­sta per affrontare le fatiche fisiche della performanc­e voluta da Strehler nel 1947. «La prima volta per me fu nel 60 a New York, sostituend­o Marcello Moretti: tremavo dalla paura e fu Paolo Grassi a darmi una spinta per entrare in scena». Ora l’attore, in pieno accordo col Piccolo Teatro, ha deciso di lasciare in eredità la storica maschera costruita da Amleto Sartori, a Enrico Bonavera che da anni condivide con lui la responsabi­lità e sarà infatti in scena anche oggi in via Rovello e per le stagioni future. Ma è atteso il fuori programma su cui Soleri mantiene il top secret: sicuro una festa con amici, colleghi e il direttore Escobar. Prenderà gli applausi del pubblico? Certo che sì, è accaduto in 50 Stati del mondo, merito del linguaggio universale del teatro e delle felici invenzioni dello spettacolo (la mosca, la lettera, i bauli…). Farà un discorso di commiato? «Spero proprio di no», dice l’attore toscano quasi 89enne, come tiene a specificar­e. «È stata un’avventura meraviglio­sa, sono stato felice di ogni recita, mi ha riempito la vita senza rimpianti, ma ora basta. È troppo faticoso fisicament­e».

C’è da credergli? Si porta via nel baule di Arlecchino i compliment­i di gente normale e di regine, di attori co- me Laurence Olivier e Danny Kaye, di registi e spettatori commossi come i cinesi che si misero in ginocchio al suo passaggio. «Lo lascio in buone mani, Bonavera si era proposto a me come sostituto, io l’ho presentato a Strehler e dopo l’audizione è stato subito preso nella grande famiglia goldoniana».

Vorrei chiedergli la più bella replica del classico goldoniano, alfiere della cultura italiana del mondo. «Ci sono troppe cose da ricordare e davvero ogni serata è stata per me memorabile anche con stupore per come il mondo ha accolto la maschera. Non voglio far torto a nessuno. Voglio solo dire ancora una volta la mia gratitudin­e al grande maestro Strehler, senza il quale tutto ciò non esisterebb­e». Rimpianti? «Le cose cambiano, finiscono, mutano. Ma no, non troppi rimpianti, ho poi fatto anche altro al Piccolo Teatro, ma Arlecchino da solo mi ha riempito la vita dentro e fuori scena: tale è stato il successo che non sento nessun rammarico del passato». Se Soleri ha iniziato a 31 anni e finisce a 88 la sua storia d’amore con la commedia dell’arte, nella geniale visione in divenire di Strehler, lo spettacolo, che ha iniziato il suo lungo viaggio nel mondo nel 1947, continuerà a vivere aumentando le 2.949 recite già fatte: da domani una settimana all’Argentina a Roma. A Soleri, che spesso ha tenuto lezioni e conferenze sul teatro goldoniano, sarà affidata la responsabi­lità e la cura artistica della messa in scena, insieme a Stefano De Luca. In autunno Arlecchino è già atteso in Algeria, tornerà certo nella sala di via Rovello e continuerà ad essere un passaggio, una palestra, una prova per i giovani attori che escono dalla scuola del Piccolo.

 ??  ?? Unico Ferruccio Soleri in «Arlecchino servitore di due padroni» di Goldoni che ha iniziato a interpreta­re nel 1960
Unico Ferruccio Soleri in «Arlecchino servitore di due padroni» di Goldoni che ha iniziato a interpreta­re nel 1960
 ??  ?? Festa sul palco Ferruccio Soleri con la maschera di Arlecchino. Oggi a 88 anni l’attore si ritira dalle sceneDa sapere● «Arlecchino servitore di due padroni», di Carlo Goldoni regìa di Giorgio Strehler. Oggi alle 16 lo spettacolo conclude il suo annuale ciclo di recite milanesi con Enrico Bonavera nel ruolo del titolo, ma è prevista una sorpresa nel chiostro di via Rovello dove interverrà l’interprete storico della maschera della commedia dell’arte, Ferruccio Soleri● Soleri ha recitato lo stesso personaggi­o per 2.283 recite (su un totale di 2.949, compreso Marcello Moretti) assicurand­osi il Guinness dei primati. Ma Arlecchino continuerà il suo viaggio nel mondo: da domani a Roma e poi nella nuova stagione in Algeria e ritorno al Grassi
Festa sul palco Ferruccio Soleri con la maschera di Arlecchino. Oggi a 88 anni l’attore si ritira dalle sceneDa sapere● «Arlecchino servitore di due padroni», di Carlo Goldoni regìa di Giorgio Strehler. Oggi alle 16 lo spettacolo conclude il suo annuale ciclo di recite milanesi con Enrico Bonavera nel ruolo del titolo, ma è prevista una sorpresa nel chiostro di via Rovello dove interverrà l’interprete storico della maschera della commedia dell’arte, Ferruccio Soleri● Soleri ha recitato lo stesso personaggi­o per 2.283 recite (su un totale di 2.949, compreso Marcello Moretti) assicurand­osi il Guinness dei primati. Ma Arlecchino continuerà il suo viaggio nel mondo: da domani a Roma e poi nella nuova stagione in Algeria e ritorno al Grassi

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