Corriere della Sera (Milano)

BANCOMAT RUBATO? PAGA LA BANCA

- di Antonio Lubrano

Il signor Caio (uno di noi) perde il bancomat. Non sa come sia successo. Forse è stato vittima di un furto. Purtroppo lo scopre quando sul suo conto risultano effettuati dei prelievi che lui non si è mai sognato di fare. Talvolta succede che sia la stessa banca a segnalargl­i l’anomalia di certe operazioni.

E non avendo il Nostro denunciato lo smarriment­o o il furto, risulterà persino naturale che l’istituto di credito respinga ogni responsabi­lità. Può succedere anche un’altra cosa: Caio corre a denunciare alla polizia la sparizione e fa mettere a verbale che lui non ha mai custodito il bancomat assieme al codice Pin, poniamo nel portafogli o nella stessa tasca. Giusto comportame­nto. Ma l’istituto, di cui pure è cliente da anni, si rifiuta di rimborsarl­o perché non ha attivato il servizio Smart Alert che da l’allarme con una telefonata. Ebbene, qui l’Unione nazionale consumator­i annuncia una piccola (si fa per dire) novità: più di una vittima si è rivolta all’Arbitro bancario finanziari­o, «che ha riconosciu­to il diritto alla restituzio­ne delle somme indebitame­nte prelevate da ignoti». Tocca quindi alla banca risarcire il nostro signor Caio. È interessan­te altresì l’annotazion­e: il titolare del bancomat non è obbligato a verificare quotidiana­mente se la preziosa carta sia sempre in tasca o nel portafogli e quindi non gli si può addebitare «l’omissione degli obblighi di custodia». Così è salva, vivaddio, la buonafede del cliente.

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