BANCOMAT RUBATO? PAGA LA BANCA
Il signor Caio (uno di noi) perde il bancomat. Non sa come sia successo. Forse è stato vittima di un furto. Purtroppo lo scopre quando sul suo conto risultano effettuati dei prelievi che lui non si è mai sognato di fare. Talvolta succede che sia la stessa banca a segnalargli l’anomalia di certe operazioni.
E non avendo il Nostro denunciato lo smarrimento o il furto, risulterà persino naturale che l’istituto di credito respinga ogni responsabilità. Può succedere anche un’altra cosa: Caio corre a denunciare alla polizia la sparizione e fa mettere a verbale che lui non ha mai custodito il bancomat assieme al codice Pin, poniamo nel portafogli o nella stessa tasca. Giusto comportamento. Ma l’istituto, di cui pure è cliente da anni, si rifiuta di rimborsarlo perché non ha attivato il servizio Smart Alert che da l’allarme con una telefonata. Ebbene, qui l’Unione nazionale consumatori annuncia una piccola (si fa per dire) novità: più di una vittima si è rivolta all’Arbitro bancario finanziario, «che ha riconosciuto il diritto alla restituzione delle somme indebitamente prelevate da ignoti». Tocca quindi alla banca risarcire il nostro signor Caio. È interessante altresì l’annotazione: il titolare del bancomat non è obbligato a verificare quotidianamente se la preziosa carta sia sempre in tasca o nel portafogli e quindi non gli si può addebitare «l’omissione degli obblighi di custodia». Così è salva, vivaddio, la buonafede del cliente.