«Ema, Milano va risarcita» L’assist a Sala dai 5 Stelle
«Al governo lanceremo una campagna europea»
Pressing del nuovo governo su Ema. E se non desse i risultati sperati, l’impegno dell’esecutivo a riparare il «torto» subito da Milano con l’assegnazione di un’altra Agenzia europea: quella sul Lavoro o sulla Cybersecurity. I Cinque Stelle suonano la carica su Ema. «Milano vanta un credito» dice l’eurodeputata, Eleonora Evi, che ha ottenuto l’audizione del sindaco Sala a Bruxelles mercoledì davanti al Parlamento europeo.
Pressing del nuovo governo su Ema. E se non desse i risultati sperati, l’impegno dell’esecutivo a riparare il «torto» subito da Milano con l’assegnazione di un’altra Agenzia europea: quella sul Lavoro o sulla Cybersecurity. «Milano vanta un credito». A pochi giorni dall’audizione del sindaco Beppe Sala davanti al Parlamento europeo, il Movimento Cinque Stelle suona la carica. E lo fa con qualche ragione, visto che le «previsioni» sul futuro governo indicano come ministro degli Esteri proprio un esponente pentastellato. L’appuntamento del sindaco a Bruxelles è per mercoledì. A chiedere l’audizione di Sala davanti alla Commissione petizioni della Ue sono stati gli europarlamentari del Movimento Cinque Stelle. In particolare, Eleonora Evi che insieme a Piernicola Pedicini, sta portando avanti la causa di Milano.
Evi, i Cinque Stelle in aiuto di Sala e di una maggioranza Pd. Come mai?
«Sosteniamo gli sforzi del sindaco Sala. Al Parlamento europeo abbiamo chiesto e ottenuto un’accelerazione della discussione della petizione presentata dal Comune. L’Italia deve imparare a fare sistema per contare di più in Europa. Abbiamo subìto un danno enorme con l’assegnazione di Ema ad Amsterdam».
Il 16 ci sara l’audizione di Sala, voi cosa chiederete? «Chiederemo alla Commissione petizioni di inviare una lettera a Commissione, Consiglio e capi negoziatori del trilogo per denunciare le gravissime violazioni al diritto dell’Unione europea che hanno penalizzato Milano. Serve più tempo. È in corso il trilogo sulle nuove regole di assegnazione delle Agenzie ma ai parlamentari europei non sono ancora arrivate tutte le informazioni necessarie per valutare con scrupolo i requisiti che Amsterdam dovrebbe possedere. Il nostro pressing istituzionale serve anche a dilatare i tempi in attesa del verdetto della Corte di Giustizia europea sul ricorso presentato dal Comune di Milano».
I parlamentari italiani sono tutti compatti?
«C’è chi nel Pd e Forza Italia vorrebbe stoppare il trilogo ma sarebbe un autogol clamoroso. Dal Parlamento europeo è arrivato un sì condizionato ad Amsterdam, il trilogo è il luogo dove queste condizioni devono essere valutate. A questo tavolo partecipa anche il Movimento Cinque Stelle con Piernicola Pedicini. Saremo inflessibili. Togliere al Parlamento la possibilità di esprimersi significherebbe lasciare a Consiglio e Commissione l’ultima parola. E loro si sono gia beffati dell’Italia».
La sensazione è che la battaglia sia ormai persa.
«Se Amsterdam non rispetta i tempi di consegna e non garantisce la business continuity, allora Milano dovrebbe ritornare in gioco e ospitare Ema. Valuteremo le relazioni trimestrali chieste dal Parlamento europeo che non possono essere solo esercizio di stile e devono diventare un vero strumento di controllo. La politica del fiato sul collo porta frutti. Amsterdam è inadeguata».
Siete a un passo dal governo. Che cosa farete per Ema?
«Una volta al governo rimedieremo al colpevole immobilismo di chi non ha visto le anomalie delle procedure. Prossime mosse saranno quelle di sostenere la petizione di Sala, attendere con fiducia il verdetto della Corte, pretendere il rispetto dei tempi da Amsterdam. E se questo pressing istituzionale non dovesse essere abbastanza, il governo italiano dovrà lavorare per riparare il torto subìto assegnando a Milano un’altra Agenzia europea, come quella sul lavoro o della cybersecurity. Milano vanta un credito e questo deve essere riconosciuto in tutta Europa».
La petizione Il 16 Sala parlerà a Bruxelles Abbiamo chiesto e ottenuto un’accelerazione della discussione della petizione presentata dal Comune L’Italia deve imparare a fare sistema per contare
Sul farmaco Se l’Olanda non rispetta i tempi di consegna e non garantisce continuità operativa all’Ema allora Milano può tornare in gioco Valuteremo i controlli nelle prime relazioni