Il nuotatore star di Instagram
La doppia vita di Costantini, tra vasca e web «Ero fuori dai social, ora mi seguono i vip»
La doppia identità di Francesco Costantini, 40 anni, nuotatore e, per caso, influencer con quasi 13 mila seguaci sul web. «Ero estraneo ai social media — racconta — ma ora mi seguono anche i vip».
Influencer per caso. «Passeggiavo per via Monte Napoleone con un amico, lui mi ha scattato una foto. Gli piaceva talmente tanto che mi disse di postarla su Instagram». Francesco Costantini conosceva poco il social network: «Ho scaricato l’app sul cellulare — racconta — e in pochi minuti sono stato sommerso di like. Ero sbalordito. Da allora ho cominciato a pubblicare autoscatti o immagini che per me avessero un significato».
Costantini ha 40 anni, è originario di Lecce, ma vive a Milano dal 2003. Attualmente fa parte della squadra di nuoto Asa di Cinisello Balsamo. Su Instagram è iosonocrox1977. E conta quasi 13 mila follower. Tutti questi «seguaci» fanno di lui un personaggio piuttosto apprezzato su Internet: «Il termine influencer, però, non lo sento mio», chiarisce.
Lo seguono tanti personaggi famosi: volti della televisione, manager del mondo della moda, attori (tra i quali anche un premio Oscar francese) e soprattutto gli stilisti. Marchi importanti lo hanno contattato per proporgli shooting fotografici per poi pubblicare le immagini sul suo profilo. «Mi mostro così come sono, senza filtri — rivela —. Sono una persona schietta e questo trapela anche da ciò che pubblico in Rete. Condivido con piacere le mie giornate raccontando storie. Rivelo a tante persone i miei momenti felici e i periodi più difficili, non nascondo nulla di me, mi metto in gioco. Forse, è proprio questa la mia forza: l’essere naturale e trasparente».
Nuoto e moda, le sue passioni. Postando una foto mentre gareggia in piscina, Costantini ha ricevuto più di 600 cuori, nel linguaggio del social significano «mi piace». La frase che accompagna lo scatto è una citazione che rispecchia il suo essere: «Il nuotatore — spiega — è colui che passa le ore ascoltando soltanto il rumore delle proprie bracciate seguendo una linea nera sul fondo. Colui che considera il cronometro come specchio del proprio lavoro. Colui che deve avere una testa così grande per contenere passioni, tensioni, emozioni e paure. Colui che si trova da solo contro tutti».
Perché nel suo nickname si definisce crox? «Frequentavo le elementari, facevo continuamente presente all’insegnante di risistemare il crocifisso sulla parete dietro la scrivania perché pendeva da un lato. Lo chiamavo crox. I miei compagni di scuola si erano talmente abituati ad ascoltare questa parola, che alla fine lo hanno fatto diventare il mio soprannome. Ed è rimasto tale con il passare degli anni». Il suo stile è la sintesi dei suoi gusti in continuo mutamento: «Un mix di look, tra lo sportivo e l’elegante — risponde —. Non seguo le tendenze, posso indossare dei pantaloni di classe e sopra una maglia più casual. Sono versatile e umorale nel vestirmi». Un personaggio che ha conosciuto e l’ha colpita molto? «Stefano Gabbana, esistono pochi uomini con la sua grande autoironia e la sua solarità». Mentre, il progetto a cui ha partecipato e che l’ha emozionato di più è nato in collaborazione con lo stilista Daniele Alessandrini: «Ho girato uno spot per la sua campagna
Il profilo Sono stato contattato da marchi, stilisti, manager e attori
Tra selfie e bracciate Fa parte della squadra Asa di Cinisello: 13 mila follower ma ha iniziato a farsi foto per caso
moda — ricorda —. Indossavo i suoi abiti camminando a piedi nudi lungo la Galleria Vittorio Emanuele II. Erano le 4 della mattina, non c’era nessuno. Tanto silenzio e una luce stupenda quando è spuntata l’alba. Mi sono veramente commosso. Sono grato allo stilista per la grande possibilità che mi ha dato».
Qual è il suo rapporto con il capoluogo lombardo? «Ho viaggiato tanto — afferma infine — e ho abitato in diverse città, ma adoro stare qui, Milano è il luogo delle opportunità, delle conoscenze e della comunicazione. È una metropoli eclettica, poliedrica, votata al culto del bello. Non vorrei vivere altrove».