Furti in palestra e acquisti folli
Spese per oltre 17 mila euro in un’ora con le carte di credito rubate in palestra. Via anche orologi e portafogli
Tre uomini specializzati nei furti in centri benessere e palestre sono stati arrestati dagli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura. Dopo i colpi facevano acquisti folli (foto). A Milano hanno razziato la Virgin di piazza Cavour e sono sospettati di altri raid.
In un’ora esatta — dalle 13.43 alle 14.42 dello scorso 29 novembre — Stefano Pellerino, 46 anni, da Nichelino in provincia di Torino, ha speso la bellezza di 17.500 euro mentre il proprietario della carta di credito era in palestra a bruciare grassi e scaricare lo stress.
Pellerino, sinti piemontese, lavorava in «batteria» con altri due nomadi italiani: Giacomino Iussi, 48 anni di Carmagnola (To) e Luigi Massa, 39 anni di Moncalieri (To). Tutti e tre sono stati arrestati dagli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura dopo una lunga indagine. Si tratta di una banda specializzata nei furti in centri benessere e palestre. A Milano hanno colpito alla Virgin di piazza Cavour, ma sono sospettati (a vario titolo) di altri raid commessi in città (nella Spa di Palazzo Parigi), a Cavenago Brianza e a Savona.
La loro tecnica era chirurgica e straordinariamente efficace, come testimonia il «film» del colpo dello scorso 29 novembre. Tutto inizia quando i responsabili della palestra si presentano in via Fatebenefratelli per denunciare il colpo: qualcuno ha forzato tre cassette di sicurezza riservate ai clienti che si trovano tra l’ingresso degli spogliatoi e la sala attrezzi. Un luogo protetto da telecamere e di forte passaggio, visto che l’accesso è riservato a chi ha un badge d’accesso. Dalle tre cassette sono spariti due Rolex da 20 mila euro di valore complessivo, un Audemars Piguet da 20 mila euro, portafogli e cellulari.
Gli investigatori guidati dalla dirigente dell’Upg Maria José Falcicchia non perdono tempo e acquisiscono i filmati delle telecamere. Si vede distintamente un finto cliente (Giacomino Iussi) che con un cacciavite forza le cassette, dopo aver tentato di spostare l’obiettivo della telecamera di sorveglianza. Quel che sorprende però accade qualche istante dopo: Iussi esce e passa il bottino al complice che si trova in piazza Cavour. Pellerino è il solo del gruppo ad essere praticamente incensurato (gli altri sono ex truffatori di anziani) ed è lui ad occuparsi di documenti e carte di credito.
Prende i documenti e sostituisce le immagini delle carte d’identità con la propria fotografia. Poi passa all’incasso: con la carta appena rubata si precipita in via Sant’Andrea alla boutique Chanel. Le immagini delle telecamere lo riprendono mentre tratta l’acquisto della notissima borsa 2.55. Alle 13.43 i commessi battono lo scontrino da 9 mila euro. Alle 14.17, circa mezz’ora dopo il furto in palestra, arriva il secondo acquisto: un Rolex day date da 8.300 euro in una gioielleria in via Dell’Orso. Poi alle 14.42 l’ultima goccia: un prelievo da 250 euro in una banca di via Melchiorre Gioia. Anche in questo caso ad incastrarlo ci sono le immagini delle telecamere.
La banda però aveva un altro trucco, oltre a quello di modificare subito la fotografia dei documenti e «impossessarsi» delle identità delle vittime. Il ladro, infatti, portava con sé anche il cellulare rubato. Non per rivenderlo, ma per «intercettare» eventuali messaggi di avviso o chiamate della banca. I poliziotti hanno ricostruito i movimenti dell’intera banda, e li hanno anche pedinati nelle loro successive trasferte a Milano.
Venerdì sono scattate le manette su ordine di custodia cautelare in carcere. Durante le perquisizioni, come prevedibile, non è stata trovata traccia della refurtiva che sicuramente è stata subito rivenduta, né della borsa e dell’orologio acquistato. Quanto agli altri colpi le indagini sono ancora in corso. Ma le accuse nei confronti della banda potrebbero diventare più pesanti.