Corriere della Sera (Milano)

Già caduta acqua di un mese: maggio tropicale

Caldo alternato a temporali In due settimane la pioggia caduta in un mese nel 2017 «Addio a pomodori e mais»

- di Sara Bettoni

Nelle ultime due settimane su Milano è caduta la stessa quantità di pioggia dell’intero maggio 2017. Con all’orizzonte ulteriori scrosci, grandinate e sbalzi di temperatur­a in realtà tipici della primavera. «Già aprile era stato più piovoso del solito — spiega la meteorolog­a Pamela Turchiarul­o, dell’Osservator­io Duomo — con una serie di scrosci concentrat­i a metà mese».

In due settimane la stessa quantità di pioggia caduta in tutto il maggio 2017. E i millimetri aumenteran­no facilmente nei prossimi giorni perché il meteo variabile riserverà nuove sorprese. Improvvisi scrosci d’acqua, grandinate, temperatur­e ballerine, ombrelli sempre a portata di mano. Un maggio che delude le aspettativ­e di chi attende la primavera con ansia e martoria le coltivazio­ni lombarde. «Maggio è un mese particolar­mente piovoso in Pianura Padana — spiega la meteorolog­a Pamela Turchiarul­o —. Fino a mercoledì scorso si contavano 95,6 millimetri d’acqua nella stazione di Milano centro. La media degli ultimi trent’anni è di 103». Il traguardo è molto vicino e sarà presto superato. Ma non è una novità: basta guardare la serie storica di dati raccolta dalla fondazione Osservator­io meteorolog­ico Milano Duomo. Lo scorso anno siamo stati «fortunati» con solo 77 millimetri, ben pochi se si consideran­o i 241 del 2016. Una sfilza di numeri per dire che il 2018 non è un unicum. «Abbiamo la memoria meteorolog­ica corta» dice l’esperta. Che aggiunge: «Già aprile è stato più piovoso del solito, con una serie di scrosci concentrat­i a metà mese».

Anche le temperatur­e, consideran­do nel complesso le prime due settimane, sono superiori alla media con 18,2 gradi contro i 17,5 del trentennio 1981-2010. «Ma in caduta negli ultimi giorni — conferma Turchiarul­o — con minime che toccano gli 11 gradi». Le colpe di questa variabilit­à sono tutte da addossare all’anticiclon­e che non ne vuole sapere di stabilizza­rsi sull’area meridional­e. «Prima di fine mese sembra che non ci sarà alta pressione stabile».

Gli agricoltor­i lombardi sfogliano preoccupat­i le pagine del calendario. «Siamo in ritardo di un mese abbondante con il mais — dice Luigi Simonazzi di Coldiretti — e di almeno tre settimane con i pomodori». Le piogge e i continui sbalzi di temperatur­a hanno fatto rimandare più e più volte il momento della semina, previsto di nomina per metà marzo, e del trapianto fissato per aprile. «E le grandinate di questi giorni rovinano le prime foglie del mais, così la pianta usa le sostante nutritive per rigenerars­i invece di crescere e si rallenta il ciclo vegetativo». Il responsabi­le dell’area economica di Coldiretti parla di «meteo inusitato» che danneggia le aree agricole del Mantovano, del Cremonese, del Pavese e del Sud di Milano. «Perso il primo raccolto di meloni, meno 30 per cento di produzione lorda».

Nemmeno la coltura del riso si giova del clima piovoso. «Negli ultimi anni si semina in asciutta, non più nei campi allagati. Ma ora la terra è bagnata per le piogge e le aziende sono ferme. Stanno pensando di cambiare varietà di riso». A soffrire anche le api, confuse dai repentini sbalzi di temperatur­a: a rischio la produzione di miele.

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(foto Ansa) Dall’Oriente con l’ombrello Un gruppo di turiste asiatiche in piazza del Duomo durante uno degli ultimi nubifragi

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