Palazzo ex Inam verso la vendita
Monza, bando entro l’estate per la struttura pagata dal Comune oltre 5 milioni. Rilancio del territorio
Dopo dieci anni di attesa e un paio di tentativi di venderlo andati a vuoto, il palazzo ex Inam di Monza potrebbe avere trovato un acquirente. Comprato nel 2008 dall’ex giunta municipale di centro destra per risparmiare sugli affitti degli uffici comunali decentrati, lo stabile, a pochi metri dal palazzo municipale, si è invece trasformato in una delle operazioni più antieconomiche degli ultimi tempi. Il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici, Simone Villa, ha tuttavia annunciato una svolta: in questi ultimi mesi ci sono stati dei contatti con alcuni privati interessati a rilevarne la proprietà e l’amministrazione sta mettendo a punto un bando di vendita.
La palazzina, costruita nel 1954, venne pagata 5 milioni e mezzo di euro. Fautore dell’acquisto, l’allora sindaco della Lega Marco Mariani. L’intenzione della giunta municipale era di ristrutturarla e di trasferire in quegli spazi parte degli uffici presenti nel palazzo di piazza Trento e Trieste e altri uffici decentrati, risparmiando così sugli affitti. L’idea, tuttavia, si è dimostrata vincente solo sulla carta. La crisi economica scoppiata proprio nel 2008 ha infatti ridimensionato, e di molto, le possibilità di spesa del Comune e alla fine la palazzina è rimasta inutilizzata.
Già la precedente giunta di centro sinistra guidata da Roberto Scanagatti aveva provato a venderla. Nel 2014, è stata inserita nel piano comunale delle alienazioni, ma nonostante il prezzo scontato di 3,6 milioni di euro nessuno si è fatto avanti. Adesso, l’attuale amministrazione ha deciso di riprovarci. Il palazzo ex Inam è stato inserito nuovamente nel piano delle alienazioni 2018 a un prezzo di poco inferiore ai 4 milioni di euro con l’obiettivo di riuscire a fare cassa. «Purtroppo — commenta l’assessore Villa —, in questi ultimi anni non è nemmeno stata fatta una buona pubblicità al palazzo. È stato ripetutamente definito come una palla al piede e così tutti i possibili acquirenti si sono allontanati». Al contrario, il vice sindaco prova oggi mettere l’accento sulle qualità della struttura: quasi 4 mila metri quadrati di superficie complessiva, un’ubicazione centralissima e condizioni strutturali buone. Oltre ovviamente alla possibilità di sfruttarlo per un mix di funzioni, in particolare ricettiva e residenziale. D’altro canto, è dal giorno dell’insediamento della scorsa estate che la giunta di Dario Allevi sta puntando molto sul recupero delle aree e degli edifici dismessi.
L’assessore all’Urbanistica, Martina Sassoli, lo considera come il canale attraverso il quale rilanciare l’economia del territorio e in quest’ottica ha anche avviato un tavolo tecnico-scientifico di confronto con le proprietà, oltre ad avere varato alcuni provvedimenti che prevedono sconti sugli oneri di urbanizzazione e uno snellimento degli iter burocratici dei piani di riqualificazione.
Per il palazzo ex Inam, che molti monzesi ricordano per le esalazioni di zolfo che uscivano negli anni Sessanta e Settanta dai seminterrati a causa di alcuni particolari tipi di trattamento, è tuttavia necessario arrivare prima di tutto a una vendita. «La definizione del bando è quasi ultimata — spiega il vice sindaco —. Abbiamo ricevuto diverse manifestazioni di interesse e il bando sarà pubblicato entro l’estate».