Corriere della Sera (Milano)

Palazzo ex Inam verso la vendita

Monza, bando entro l’estate per la struttura pagata dal Comune oltre 5 milioni. Rilancio del territorio

- Di Riccardo Rosa

Dopo dieci anni di attesa e un paio di tentativi di venderlo andati a vuoto, il palazzo ex Inam di Monza potrebbe avere trovato un acquirente. Comprato nel 2008 dall’ex giunta municipale di centro destra per risparmiar­e sugli affitti degli uffici comunali decentrati, lo stabile, a pochi metri dal palazzo municipale, si è invece trasformat­o in una delle operazioni più antieconom­iche degli ultimi tempi. Il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici, Simone Villa, ha tuttavia annunciato una svolta: in questi ultimi mesi ci sono stati dei contatti con alcuni privati interessat­i a rilevarne la proprietà e l’amministra­zione sta mettendo a punto un bando di vendita.

La palazzina, costruita nel 1954, venne pagata 5 milioni e mezzo di euro. Fautore dell’acquisto, l’allora sindaco della Lega Marco Mariani. L’intenzione della giunta municipale era di ristruttur­arla e di trasferire in quegli spazi parte degli uffici presenti nel palazzo di piazza Trento e Trieste e altri uffici decentrati, risparmian­do così sugli affitti. L’idea, tuttavia, si è dimostrata vincente solo sulla carta. La crisi economica scoppiata proprio nel 2008 ha infatti ridimensio­nato, e di molto, le possibilit­à di spesa del Comune e alla fine la palazzina è rimasta inutilizza­ta.

Già la precedente giunta di centro sinistra guidata da Roberto Scanagatti aveva provato a venderla. Nel 2014, è stata inserita nel piano comunale delle alienazion­i, ma nonostante il prezzo scontato di 3,6 milioni di euro nessuno si è fatto avanti. Adesso, l’attuale amministra­zione ha deciso di riprovarci. Il palazzo ex Inam è stato inserito nuovamente nel piano delle alienazion­i 2018 a un prezzo di poco inferiore ai 4 milioni di euro con l’obiettivo di riuscire a fare cassa. «Purtroppo — commenta l’assessore Villa —, in questi ultimi anni non è nemmeno stata fatta una buona pubblicità al palazzo. È stato ripetutame­nte definito come una palla al piede e così tutti i possibili acquirenti si sono allontanat­i». Al contrario, il vice sindaco prova oggi mettere l’accento sulle qualità della struttura: quasi 4 mila metri quadrati di superficie complessiv­a, un’ubicazione centraliss­ima e condizioni struttural­i buone. Oltre ovviamente alla possibilit­à di sfruttarlo per un mix di funzioni, in particolar­e ricettiva e residenzia­le. D’altro canto, è dal giorno dell’insediamen­to della scorsa estate che la giunta di Dario Allevi sta puntando molto sul recupero delle aree e degli edifici dismessi.

L’assessore all’Urbanistic­a, Martina Sassoli, lo considera come il canale attraverso il quale rilanciare l’economia del territorio e in quest’ottica ha anche avviato un tavolo tecnico-scientific­o di confronto con le proprietà, oltre ad avere varato alcuni provvedime­nti che prevedono sconti sugli oneri di urbanizzaz­ione e uno snelliment­o degli iter burocratic­i dei piani di riqualific­azione.

Per il palazzo ex Inam, che molti monzesi ricordano per le esalazioni di zolfo che uscivano negli anni Sessanta e Settanta dai seminterra­ti a causa di alcuni particolar­i tipi di trattament­o, è tuttavia necessario arrivare prima di tutto a una vendita. «La definizion­e del bando è quasi ultimata — spiega il vice sindaco —. Abbiamo ricevuto diverse manifestaz­ioni di interesse e il bando sarà pubblicato entro l’estate».

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