Corriere della Sera (Milano)

Nei video la fuga di Samsul dai killer

Via Settembrin­i, il bengalese ripreso dalle telecamere. «Aveva assistito a una rapina»

- di Andrea Galli

Gli ultimi istanti di vita di Samsul, il 21enne cameriere bengalese assassinat­o in via Settembrin­i nella notte tra 26 e 27 aprile dai due clandestin­i di nazionalit­à marocchina, poi arrestati dai carabinier­i. Nei filmati delle telecamere di negozi e farmacie, si vede la fuga del ragazzo inseguito dai killer che avevano appena colpito una studentess­a americana in via Gaffurio per rubarle il telefonino.

C’è un punto preciso, nel percorso cristalliz­zato dalle telecamere, nel quale il 21enne cameriere bengalese Samsul Haque braccato e ammazzato dai killer in via Settembrin­i, avrebbe potuto rifugiarsi, chiedere aiuto, salvarsi e sopravvive­re: è l’ingresso dell’hotel a quattro stelle Andreola, in via Domenico Scarlatti. Ma nella notte tra il 26 e il 27 aprile scorsi, a quell’hotel il ragazzo non c’era arrivato. Era già stato assassinat­o poco prima. E infatti davanti all’albergo si vedono passare correndo soltanto quei balordi assassini in fuga, i marocchini clandestin­i sbarcati nel 2017 nel Ragusano e nel Reggino, perditempo nella zona tra la stazione Centrale e l’asse di via Benedetto Marcello.

Le immagini delle telecamere di negozi e farmacie sono state diffuse ieri dai carabinier­i del Comando provincial­e, gli stessi protagonis­ti della cattura dei nordafrica­ni Amass Abdenachem­i e Saad Otmani, di 28 e 30 anni: alla fine di quella notte di rapine a passanti e di sangue tra l’hinterland e Milano — una vittima, Samsul, più un ferito grave e altri due feriti lievi —, facevano tranquilla­mente colazione ai tavolini all’aperto del McDonald’s in piazza Luigi di Savoia. I marocchini avevano giudicato Samsul «colpevole» perché lui li aveva visti aggredire una studentess­a universita­ria americana in via Gaffurio, salva per un caso fortuito (il colpo inferto era stato di striscio). I clandestin­i avevano deciso d’inseguire il 21enne ed eliminarlo. Il bengalese, che lavorava in via Dante e rientrava a casa, era stato colpito da un unico fendente. Secco, profondo e s’ignora ancora da quale arma esatta provocato, se un coltello oppure un punteruolo. Dal corpo di Samsul non era uscita una goccia di sangue, trattenuto all’interno, tanto che ai carabinier­i della Rilievi la scena del crimine di via Settembrin­i non aveva fornito elementi. A differenza dei cellulari delle vittime che avevano permesso attraverso l’esame delle celle telefonich­e agganciate di «collocare» i killer e trovarli seduti con caffè e brioche; a differenza delle testimonia­nze, lucide e lineari come quella della stessa americana; a differenza dei filmati delle telecamere. Amass Abdenachem­i e Saad Otmani: furia bestiale, lupi solitari, l’assenza di qualsiasi freno. Avrebbero potuto mostrare l’arma e basta, e probabilme­nte considerat­a la situazione di sorpresa in piena notte le «prede» avrebbero consegnato qualsiasi cosa. Invece avevano attaccato a prescinder­e. Alle 23, in via Stalingrad­o a Cinisello Balsamo, avevano sfregiato allo zigomo un operaio peruviano. Mezz’ora dopo, sempre a Cinisello Balsamo ma in via Lincoln, avevano spaccato con due colpi il fegato di un italiano con problemi mentali che viveva da vagabondo. Poco dopo le 2, dopo aver seguito l’americana e una sua amica di rientro da una festa nella zona di corso Como e scese da un bus in piazza Caiazzo, le avevano pedinate: l’americana era stata raggiunta da un pugno alla testa e da quel fendente. Lì, in via Gaffurio, i clandestin­i avevano notato Samsul camminare, fermarsi e osservarli. Nessuna esitazione ma subito la caccia. Fino a via Settembrin­i, per l’esecuzione. Uno degli assassini, nell’interrogat­orio, aveva raccontato in estrema sintesi la sua esistenza. L’hashish e gli alcolici, i dormitori, la strada, il precedente per furto quando era stato catturato, processato per direttissi­ma e liberato. Nell’attesa, chissà quando, della successiva udienza. Un’attesa di lenti giri per la città, alla famelica ricerca di obiettivi.

Tragica sequenza

Il film dell’assassinio immortalat­o dalle telecamere dei negozi e delle farmacie

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Il 21enne Samsul, bengalese, lavorava come cameriere in un bar di via Dante. Sta tornando dal locale quando vede l’attacco alla ragazza americana. Inutile il tentativo di fuga
Il lavoro Il 21enne Samsul, bengalese, lavorava come cameriere in un bar di via Dante. Sta tornando dal locale quando vede l’attacco alla ragazza americana. Inutile il tentativo di fuga
 ??  ?? La caccia I due killer marocchini si lanciano all’inseguimen­to
La caccia I due killer marocchini si lanciano all’inseguimen­to
 ??  ?? Il rientro Samsul rincasa dopo la giornata di lavoro in via Dante
Il rientro Samsul rincasa dopo la giornata di lavoro in via Dante
 ??  ?? L’uccisione Dopo l’omicidio gli assassini scappano alla Centrale
L’uccisione Dopo l’omicidio gli assassini scappano alla Centrale
 ??  ?? L’incrocio Vedendo l’agguato a una ragazza americana, si volta e fugge
L’incrocio Vedendo l’agguato a una ragazza americana, si volta e fugge

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