Corriere della Sera (Milano)

Nuove tendenze

Nasce il portale SoLunch E il pranzo si condivide

- di Marta Ghezzi

Per arrivarci bisogna salire tre piani di scale a piedi. Nuccia La Monica, nonna di sei nipoti (che le fa di continuo con le borse della spesa), assicura che «nessun ospite si è mai lamentato». Apparecchi­a nel tinello-salotto e nella bella stagione tiene aperta la porta finestra che guarda sui treni della Centrale: un’atmosfera vecchia Milano perfetta. In tavola porta piatti semplici e genuini, mescolando ricette siciliane di famiglia (come la pasta con il pane grattugiat­o e tostato e le acciughine) a quelle del quotidiano (polpettone di verdure, rigatoni al radicchio). «Compro tutto fresco al mercato», fa sapere, «per una cucina che sazia ma rimane leggera». Con ironia racconta degli ospiti. «Io ho la mia età, ma la testa è ancora quella dei venti anni. Appena entrano mi presento e mentre mangiamo si chiacchier­a: chiedo io, chiedono loro. Mai un attimo di silenzio, neppure con i più giovani». La signora La Monica è una dei 150 cuochi di SoLunch, progetto di cucina diffusa per la pausa pranzo, che ha appena compiuto un anno. L’ennesima proposta di home restaurant? Affatto. Lo spiega l’ideatrice Luisa Galbiati. «A Milano ci sono molte persone che cucinano a casa a mezzogiorn­o: pensionati e casalinghe, oltre a liberi profession­isti. E altrettant­e abituate a consumare un panino nel bar sotto l’ufficio. La nostra for- mula li fa incontrare, offrendo pasti casalinghi con il valore aggiunto della relazione».

Sei, sette euro per un pranzo di mezz’ora o un’ora, seduti in un ambiente domestico. SoChef (chi cucina) e SoDiner (il commensale) mangiano insieme, da soli o con altri ospiti. «Puntiamo più sul rapporto che sul cibo: chi è a casa riempie un momento di solitudine (e si garantisce una piccola entrata), per gli altri c’è il divertimen­to di entrare in una abitazione sconosciut­a, oltre alla garanzia di alimenti sani».

Solunch.it, lanciato grazie al crowdfundi­ng del Comune di Milano (40 mila euro raccolti), inizia ora a decollare. Sono oltre duemila i SoDiner iscritti che consultano i menù pubblicati ogni giorno sul sito per scegliere il piatto e la casa più vicina al lavoro. «Gli SoChef decidono la disponibil­ità: c’è chi ogni domenica pubblica i piatti che preparerà da lunedì a venerdì, e chi presenzia una volta a settimana».

L’offerta è varia: fusilli integrali al pomodoro da Daniele, che abita dietro via Molise; salmone e pinoli da Angela in zona Fiera; polpette di carne e verdura con un calice di vino da Valeria in Città Studi. «Io stuzzico con una versione personale della macrobioti­ca», rivela la SoChef Marilena Arancio che accoglie in zona Mac Mahon in una casa con un immenso terrazzo. «Mi diverte osservare le reazioni: si aspettano cibi insapori e dieta da fame, io servo hummus con rucola, insalata di quinoa e indivia in agrodolce, con una tisana finale come alternativ­a al caffè». Piace? «Direi di sì, visto che ritornano».

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Furlan /LaPresse) In tavola Nuccia La Monica (a sinistra) e Luisa Galbiati, ideatrice di SoLunch. In alto, Marilena Arancio(foto

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