I posti scoperti
LE RISPOSTE ALLA CRISI DI MEDICI
Il provvedimento con il quale la Regione vuole limitare l’emigrazione di specialisti formatisi nelle scuole di specializzazione mediche locali ha una sua ragione forte nella grave crisi di professionisti sanitari che si sta consumando. E non siamo che all’inizio. Non si trovano più medici di medicina generale e specialisti di vario genere mentre alcune branche sono già oggi completamente scoperte, tanto che alcune strutture private hanno cominciato a reclutare all’estero. Ma più dei numeri colpisce la realtà. Pochi giorni fa ho assistito a un dialogo vagamente surreale sebbene non sorprendente, tra alcuni colleghi primari di reparti ospedalieri lombardi che si scambiavano informazioni sui giovani da poter assumere, cercando di farsi suggerire quelli che, classificatisi meno brillantemente nei concorsi, potevano ancora essere contattati. Un po’ come se uno reclutasse le seconde scelte, purtroppo però in qualche modo bisogna arrangiarsi, ci sono turni e attività da coprire, meglio allora adeguarsi. E il problema riguarda tutti i livelli, dal giovane assistente alle figure apicali. Le strutture pubbliche, in più, si dibattono tra blocchi del turnover e vincoli che aggravano le criticità, mentre per tutti le ricadute organizzative derivanti dall’applicazione delle normative europee sui riposi del personale medico si risentono ancora. La programmazione nazionale ha fallito, cerchiamo ora di correre e ai ripari prima che la situazione diventi irreparabile.