Corriere della Sera (Milano)

Regione, così lievitano gli stipendi

Incarichi e rimborsi extra, busta paga più ricca per 57 consiglier­i su 80. «Nomine trasversal­i»

- Di Andrea Senesi

Caso stipendi in Consiglio regionale: gli 80 «abitanti» del Pirellone guadagnano tutti oltre 6.300 euro lordi al mese, cifra a cui vanno aggiunti altri 4.200 euro netti di rimborsi. Ma nel valzer di nomine e incarichi, il 70% dei consiglier­i può sommare una ulteriore indennità.

Solo 23 consiglier­i regionali su 80 sono sempliceme­nte consiglier­i regionali. Tutti gli altri politici del Pirellone — i restanti 57 eletti — sono consiglier­i, certo, ma con una carica aggiuntiva. Una poltrona, un grado, una funzione. Che corrispond­ono a una indennità extra. Una spartizion­e di incarichi che accontenta tutti o quasi, maggioranz­a e opposizion­e, leghisti e cinque stelle, democratic­i e forzisti. Tutti, a parte quei 23 consiglier­i semplici, con uno stipendio inchiodato, si fa per dire, alla somma secca dell’indennità di carica (6.327 euro lordi) col rimborso forfettari­o (4.218 euro, ma in questo caso si parla di netto).

Per tutti gli altri l’assegno mensile si gonfia grazie alle varie indennità di funzione. Il tabellario è definito da una legge regionale approvata cinque anni fa. I presidenti della giunta (Attilio Fontana) e quello dell’aula (Alessandro Fermi, FI) godono di una indennità di funzione di 2.700 euro mensili. Poi via a scendere, fino ai 530 euro al mese dei segretari delle commission­i consiliari permanenti, i vice di quelle speciali (cinque, una in più della scorsa legislatur­a), del comitato paritetico di controllo e valutazion­e (che si eleggerann­o domani) e della giunta delle elezioni. In mezzo, tra i 1.080 e i 1.620 euro mensili in più, i capigruppo e i vari rappresent­anti dei partiti nell’ufficio di presidenza. Cinque busta paga diverse, modulate per grado e ruolo. La novità rispetto agli scorsi anni è la proliferaz­ione dei partiti (ben 11 capigruppo solo a inizio legislatur­a) e l’istituzion­e di una commission­e speciale in più, quella per la montagna (che porta il totale a quota tredici), e soprattutt­o il fatto che da quest’anno i consiglier­i nominati assessori devono dimettersi dall’assemblea lasciando spazio ai primi dei non eletti(e moltiplica­ndo così l’insieme di stipendi da pagare). Osserva però il presidente del Pirellone Fermi: «Nella scorsa legislatur­a sul tema dei vitalizi e delle pensioni abbiamo fatto da apripista riducendo più di quanto ci venisse richiesto dalla normativa nazionale. Il Consiglio lombardo è oggi di gran lunga quello che vanta il minor costo pro capite d’Italia, con 2,46 euro all’anno per cittadino. Rispetto alla scorsa legislatur­a abbiamo istituito una sola Commission­e speciale in più, quella sulla montagna, sollecitat­a anche dalle minoranze e in particolar­e dal M5s. C’è però bisogno di ridare dignità alla politica e bisogna avere il coraggio di portare avanti proposte che non scadano nell’ipocrisia». Rimane però la sensazione di un metodo pensato soprattutt­o per allargare la platea dei «beneficiat­i» e che gratifica anche le opposizion­i con vicepresid­enze e segreterie di commission­e. E quest’anno nemmeno soltanto attraverso poltrone «minori»: al Pd è andata la guida della commission­e speciale Carceri, mentre ai Cinque stelle l’Antimafia con Monica Forte.

Una poltrona da presidente, con relativo scatto di stipendio, può costituire una buona arma per compattare partiti e maggioranz­e. Non è

Nomine trasversal­i Un «metodo» che serve per accontenta­re tutti: la maggioranz­a e le opposizion­i

stato il caso della forzista Silvia Sardone, esclusa a sorpresa dalla squadra di giunta e a cui è stato offerta come parziale ricompensa la presidenza della commission­e bilancio. Proposta accettata, senza però che il dissidio col suo partito si sia ricomposto. Caso esattament­e opposto a quello di FdI, il partito della Meloni premiato con due posti in giunta e poi escluso nella distribuzi­one delle presidenze.

Sulle singole scelte, poi, sono gli stessi consiglier­i a ironizzare. Un esempio per tutti: alla guida della commission­e speciale che si deve occupare dei rapporti con la Svizzera è stato eletto dai colleghi un consiglier­e di Pavia (il leghista Roberto Mura) e come suo vice l’ex sindaco azzurro di Paderno Dugnano, hinterland milanese, Marco Alparone.

 ??  ?? In Aula
Il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi (Lega)
In Aula Il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi (Lega)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy