Monza brinda con il vino della Reggia
Inaugurato il vigneto, nel 2021 prima vendemmia. «Recuperiamo le radici storiche»
Un consorzio fra enti pubblici, associazioni e privati per produrre il primo vino di Monza. Ieri, su un terreno di quattromila metri quadrati di proprietà della Fondazione Tavecchio, sono stati inaugurati un orto e un vigneto solidale, destinati a diventare spazio didattico e inclusivo per disabili, studenti, richiedenti asilo e anziani. Il nome del progetto, che vede coinvolti anche il Gruppo Meregalli e il Comune, è: «Tutti giù per terra. Accolti e raccolti». I lavori di preparazione del terreno sono iniziati da un mese, è già stato effettuato un sopralluogo e sono arrivate le prime 500 barbatelle, che saranno coltivate grazie all’assistenza degli enologi del Gruppo Meregalli.
L’obiettivo è produrre il primo vino di Monza. Per la vendemmia bisognerà aspettare almeno tre anni, ma il vino ha già un nome. «Mio padre imbottigliava il barbera della Monaca e il Grignolino di Osio — spiega Giuseppe Meregalli che con il figlio Marcello è a capo del gruppo —, a noi piacerebbe creare “Il vino della Reggia”, un nome evocativo per ricordare che un tempo nel parco e lungo il viale d’accesso a Villa Reale c’erano immensi vigneti». Quello di riportare i vigneti nel Parco è uno dei sogni imprenditoriali di Giuseppe Meregalli, ma l’esistenza di numerosi vincoli della Sovrintendenza di Milano e la necessità di ottenere altrettanti permessi, hanno reso il tutto impossibile.