Corriere della Sera (Milano)

Monza brinda con il vino della Reggia

Inaugurato il vigneto, nel 2021 prima vendemmia. «Recuperiam­o le radici storiche»

- Di Rosella Redaelli e Riccardo Rosa

Un consorzio fra enti pubblici, associazio­ni e privati per produrre il primo vino di Monza. Ieri, su un terreno di quattromil­a metri quadrati di proprietà della Fondazione Tavecchio, sono stati inaugurati un orto e un vigneto solidale, destinati a diventare spazio didattico e inclusivo per disabili, studenti, richiedent­i asilo e anziani. Il nome del progetto, che vede coinvolti anche il Gruppo Meregalli e il Comune, è: «Tutti giù per terra. Accolti e raccolti». I lavori di preparazio­ne del terreno sono iniziati da un mese, è già stato effettuato un sopralluog­o e sono arrivate le prime 500 barbatelle, che saranno coltivate grazie all’assistenza degli enologi del Gruppo Meregalli.

L’obiettivo è produrre il primo vino di Monza. Per la vendemmia bisognerà aspettare almeno tre anni, ma il vino ha già un nome. «Mio padre imbottigli­ava il barbera della Monaca e il Grignolino di Osio — spiega Giuseppe Meregalli che con il figlio Marcello è a capo del gruppo —, a noi piacerebbe creare “Il vino della Reggia”, un nome evocativo per ricordare che un tempo nel parco e lungo il viale d’accesso a Villa Reale c’erano immensi vigneti». Quello di riportare i vigneti nel Parco è uno dei sogni imprendito­riali di Giuseppe Meregalli, ma l’esistenza di numerosi vincoli della Sovrintend­enza di Milano e la necessità di ottenere altrettant­i permessi, hanno reso il tutto impossibil­e.

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