Restauri senza filtri
Nuove tecnologie e un monitor per i visitatori della Pinacoteca Parte il restyling con lo sponsor del laboratorio trasparente di Brera E in sala operatoria arriva Tiepolo
Il restyling del trasparente laboratorio di restauro e l’inizio dell’intervento su La Madonna del Carmelo di Giambattista Tiepolo consentono un «bilancio» degli interventi di tutela svolti dalla Pinacoteca di Brera negli ultimi anni.
Quello di Brera è tra i pochi e primi laboratori di restauro visibili al pubblico durante gli interventi. Progettato da Ettore Sottsass nel 2001 nella sala XVIII, il box è una struttura trasparente che da giugno sarà oggetto di restyling. «Oltre alla manutenzione dei meccanismi dell’impianto, e alla dotazione di una nuova strumentazione, è previsto il posizionamento di un monitor verso il pubblico per la trasmissione di filmati degli interventi in corso», afferma il direttore James Bradburne.
Il restauro del Tiepolo, a cura di Giuseppina Suardi, è invece l’ultimo di una serie di interventi sostenuti da Bank of America Merrill Lynch per Milano — come la statua di Napoleone di Canova nel cortile e la digitalizzazione del Codice Trivulziano di Leonardo (il Bank of America Art Conservation Project ha finanziato 125 progetti in 30 Paesi). L’intervento, che consiste nel riparare l’alterazione di alcune parti del dipinto ossidate e brunite, verrà eseguito direttamente nella sala XXXIV, dove il quadro è esposto, senza rimuoverlo dalla parete. Già da oggi ci si appresterà all’avvio delle opportune sistemazioni.
«La valorizzazione consiste nel puntare sulla collezione permanente e non su mostre blockbuster», afferma Bradburne. «Il progetto di valorizzazione lanciato dal ministro Franceschini sembra opposto alla tutela, ma non è così. La tutela è imprescindibile per la valorizzazione, aspetto che noi abbiamo portato avanti attraverso gli incontri chiamati Dialoghi. Mostrare — conclude Bradburne — è necessario per attirare turisti; ma il concetto del museo è più ampio, come per Franco Russoli e Fernanda Wittgens puntiamo su tutela e valorizzazione della collezione permanente e non su mostre temporanee».
Dal 2016, nell’ambito del riallestimento delle sale, alcune opere hanno beneficiato di pannelli protettivi, vetri o teche climatizzate, tra i quali la Madonna col Bambino di Ambrogio Lorenzetti e il Cristo morto di Andrea Mantegna, per il quale si è sostituito il non fortunato allestimento del regista, recentemente scomparso, Ermanno Olmi.
Anni fa
Le opere
Capolavori Tra il 2017 e il 2018 sono stati realizzati nel laboratorio di Brera i restauri della grande tavola di Gaudenzio Ferrari, Il martirio di Santa Caterina; dell’Autoritratto di Francesco Hayez e l’affascinante Interno della Pinacoteca di Angelo Ripamonti. Altro intervento quello riguardante il Cristo alla colonna attribuito a Donato Bramante, riallestito in una teca protettiva studiata per stabilizzarne i valori termoigrometrici dopo l’incidente causato dal malfunzionamento dell’impianto di climatizzazione anni fa. «Nessuno dei quadri coinvolti in quella situazione ha riportato danni irreversibili; sono tutti tornati in migliori condizioni: nessuna macchia di colore è stata perduta». Dal 2015 è in corso anche una campagna di riprese in riflettografia infrarossa in alta risoluzione che è giunta ad indagare oltre 300 opere della Pinacoteca.