Emergenza inquinamento nei fiumi Oltre 200 tonnellate di rifiuti illegali
Resti domestici, pneumatici, elettrodomestici. L’allarme del Consorzio Villoresi
20 di imballaggi, altre 40 di calcinacci e laterizi e addirittura 100 tonnellate di immondizia domestica, che dovrebbero finire nella raccolta differenziata.
Chi paga lo smaltimento? A volte il Consorzio — anche se non gli spetta — a volte i Comuni o le Province, se c’è una convenzione. «Ma ultimamente stipulare accordi per dividere i costi diventa sempre più difficile» sospira Burzilleri. Intanto, l’emergenza dilaga.
Lunedì, nelle acque del Villoresi, a Garbagnate Milanese, c’era una chiazza maleodorante di rifiuti vasta un centinaio di metri quadrati. Fra decine di lattine e bottiglie spuntavano sacchi neri e cartoni. Gli operatori hanno ripulito il canale giovedì, dopo una segnalazione. Alla «Fametta» c’è uno sbarramento dove si ferma la spazzatura raccolta dal canale nel tratto di tredici chilometri fra Parabiago, Lainate, Nerviano e Garbagnate. La vista è sconsolante, dato che siamo nel Parco delle Groane. Solo per smaltire i rifiuti di questo tratto si spendono circa 10 mila euro l’anno. Da Garbagnate a Magenta, dove il Villoresi passa in via Piemonte, la situazione non cambia. «È una lotta impari contro l’inciviltà — spiega l’assessore alla sicurezza Simone Gelli —. E per i Comuni è difficile intervenire, perché a volte l’inquinamento non insiste sulle nostre proprietà». Il sindaco di Caponago, Monica Buzzini, ha denunciato sui social che nel letto del Villoresi asciutto c’erano i resti di un trasloco: sedie, credenze, armadi e la rete di un letto. Per Alessandro Folli, presidente del Villoresi «le polizie locali sono sotto organico, ma certi comportamenti illegali possono essere stroncati solo con multe. Serve sinergia fra magistratura, comuni e consorzio. I cittadini possono aiutarci segnalando sempre le discariche abusive».