Corriere della Sera (Milano)

D’Auria: «Io, Schubert e la malinconia»

- Enrico Parola

«Schubert è l’autore che più sento familiare, la sua musica riflette la mia indole per quel suo sorridere quasi sempre con malinconia, per quella tristezza che adombra anche i momenti dove il modo maggiore sembra dominare luminoso». Elisa D’Auria è entusiasta di immergersi stasera nel «suo» autore per la Società dei Concerti: l’appuntamen­to del ciclo «Incontri Musicali» all’Auditorium Gaber (p.zza Duca d’Aosta, ore 21, ingr. lib. tel. 02.66.98.69.56) è una vera «Schubertia­de», quelle riunioni domestiche dove Schubert confessava il proprio intimo e condividev­a la propria arte con amici e musicisti. Infatti il programma è assai particolar­e: la pianista salernitan­a parte da sola con gli Improvvisi op. 142 n. 2 e 3, poi accompagna la violoncell­ista Raffaella Cardaropol­i nella sonata «Arpeggione» e infine si unisce ad altri archi per il quintetto «La trota». «Un capolavoro assoluto; sono cresciuta con la mitica registrazi­one di Barenboim, Du Pré, Perlman. Fin dal primo ascolto rimasi commossa dal tema di viola e violino del secondo tempo, peccato che il pianoforte non la esegua mai e si limiti ad accompagna­rla. Il finale è uno dei rarissimi casi in Schubert dove la gioia è pura e non velata dalla malinconia, per questo ne accentuiam­o il carattere giocoso e danzante». Come il Quintetto prende il nome dal lied «La trota» citato, così l’Improvviso che apre la serata è una serie di variazioni su Rosamunde», spiega D’Auria, che proprio oggi compie 35 anni. «Non è facile passare dal suonare da sola ed essere tutta concentrat­a su me stessa alla seconda parte in cui dialogo con altri strumentis­ti; però l’Arpeggione è una via di mezzo, perché anche se il dialogo è intenso, il violoncell­o è protagonis­ta assoluto». Per coronare il suo sogno, però, Schubert non potrà aiutarla: «Poiché non scrisse concerti per pianoforte e orchestra il mio sogno è suonare Schumann alla Scala con Riccardo Chailly».

 ??  ?? Talento La pianista Elisa D’Auria, 35 anni. Il concerto di stasera è dedicato a Schubert, il compositor­e che sente più familiare
Talento La pianista Elisa D’Auria, 35 anni. Il concerto di stasera è dedicato a Schubert, il compositor­e che sente più familiare

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