Corriere della Sera (Milano)

Urta auto nel sorpasso Picchiato con la mazza

Inseguito e aggredito a freddo: è grave

- di Gianni Santucci

Via Ripamonti, 6 del mattino. Una Bmw X3 sorpassa con una manovra azzardata una Citroën. L’urto tra gli specchiett­i delle due vetture sarà il prologo di un inseguimen­to finito con l’uomo al volante della Citroën — un autista di bus privati di 64 anni senza precedenti — che apre il bagagliaio, tira fuori una mazza da baseball e sferra due colpi in testa all’altro, un 57enne di Pieve Emanuele capo squadra della ditta che pulisce i treni dell’alta velocita al deposito «Martesana» delle ferrovie. L’uomo, subito ricoverato al Policlinic­o, è migliorato nel corso della giornata. Fermato l’aggressore.

Nel tardo pomeriggio, ricoverato al pronto soccorso del Policlinic­o, appena fatta una nuova Tac alla testa, spiega di non ricordare bene; della mattinata ha «qualche flash, immagini confuse». È partito da Pieve Emanuele, era diretto a Milano, al deposito «Martesana» delle ferrovie, dove lavora come capo squadra nella ditta che ha in appalto le pulizie dei treni dell’alta velocità. Ha 57 anni, è una persona tranquilla, e poco dopo le 6 di ieri mattina ha rischiato di morire, colpito due volte alla testa con una mazza da baseball, a 100 metri di distanza dall’ultima rotatoria di via Ripamonti entrando in città, all’altezza dell’incrocio con via Selvanesco. È uno di quei fatti che di solito viene catalogato come «lite stradale», e invece in questo caso la lite non sembra neppure esserci stata, s’è trattato piuttosto di un inseguimen­to finito in un’aggression­e. È iniziato tutto proprio sulla rotatoria, un sorpasso, l’urto di uno specchiett­o. Questa prima sequenza è stata ricostruit­a dagli agenti del Radiomobil­e della Polizia locale grazie alle immagini di una telecamera: l’uomo, che guida la sua Bmw X3, sorpassa una Citroën Xsara; una manovra, secondo il racconto di un investigat­ore, «un minimo azzardata, ma di certo non grave, né pericolosa». L’urto tra i due specchiett­i è appena percepibil­e. Ma la Citroën accelera, raggiunge la Bmw, la stringe, la costringe a fermarsi mettendosi di traverso sulla strada.

Su quel che succede dopo, gli investigat­ori hanno un interrogat­ivo ancora non chiarito: se è evidente che Biagio D., 64 anni, ha perso il controllo, è stato annebbiato da una rabbia feroce e ingiustifi­cata, non è chiaro perché questo autista di bus, dipendente di una ditta privata, un uomo che non ha precedenti penali e non ha mai avuto problemi con la giustizia, girasse con una mazza da baseball nel bagagliaio.

Dal momento dell’urto tra le auto, a quando l’uomo a bordo della Bmw si ritrova bloccato dalla Citroën che gli taglia la strada, sono passati pochi secondi. L’aggression­e è stata ricostruit­a dal racconto di alcuni testimoni e soprattutt­o da un agente della Polizia locale, che per caso si trovava in zona prima di iniziare il suo turno di servizio. Biagio D. è sceso dall’auto, ha iniziato a sbraitare, ha aperto lo sportello della Bmw e, prima che l’altro potesse rendersi conto di essere in pericolo, lo ha afferrato e strattonat­o fuori dall’abitacolo. La mazza l’ha presa dal bagagliaio e ha picchiato, almeno due volte, alla testa. La vittima, che sarà assistita dai legali Domenico Tambasco e Andrea Cattaneo, è stata portata al Policlinic­o in codice rosso, in condizioni gravissime, che sono poi in parte migliorate col passare delle ore, quando ha ripreso conoscenza.

L’agente della Polizia locale ha seguito parte dell’aggression­e, ha chiamato la centrale per chiedere altre pattuglie, è intervenut­o subito e ha fermato l’aggressore. L’inchiesta è in mano al pubblico ministero di turno, Luigi Luzi. Conclusi i primi accertamen­ti, nel primo pomeriggio l’uomo è stato arrestato per tentato omicidio.

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