Una Milano da ridere con gli ebook gratuiti
Da Enrico Bertolino a Gino e Michele: i testi umoristici di dieci autori comici invitano i cittadini alla lettura digitale
In cima alla classifica, per il momento, svetta Enrico Bertolino con il suo «Pirla con me. Da Milano si può guarire» (Mondadori). In seconda posizione c’è Il Milanese Imbruttito» con il cult «Milanesità. Istruzioni per l’uso» (Rizzoli), tallonato stretto da Gino e Michele con «Neppure un rigo in cronaca» (Feltrinelli) e, felice sorpresa, il quarto è un autore dimenticato, Umberto Domina, con «Morti per nebbia». La classifica però, va sottolineato, è ancora molto provvisoria: «Milano da Leggere», l’iniziativa del sistema Biblioteche Milano che permette di scaricare gratuitamente libri in formato digitale, va avanti fino al 30 giugno, e potrebbero esserci (grandi) colpi di scena. Soprattutto ora, con la discesa in campo di Atm, che regala ulteriore visibilità al progetto. Da qualche giorno circola un tram «vestito» con le copertine dei dieci libri, e da oggi parte anche la campagna pubblicitaria nei mezzanini della metropolitana (per scaricare un libro basterà inquadrare sui manifesti, con un tablet o uno smartphone, il QrCode del libro).
L’anno scorso «Milano da Leggere» si era tinta di giallo, offrendo noir e thriller. L’edizione 2018 punta invece sulla comicità: dieci libri umoristici nei quali Milano recita da protagonista o fa capolino sullo sfondo. Far leggere i milanesi non è impresa facile (stando ai dati degli editori), questa volta poi, i promotori hanno alzato l’asticella (forti dei 115 mila download raggiunti con i libri gialli). Così accanto a nomi noti, i già citati Bertolino e Gino e Michele, Walter Fontana (che introduceva a «Mai dire goal» Pravettoni, l’imprenditore senza scrupoli interpretato da Paolo Hendel), hanno ripescato scrittori che non sono più pubblicati da tempo. Come Carlo Manzoni (nessuna parentela con il noto Alessandro), di cui propongono «Che pioggia di sberle, bambola», che raggiunse la notorietà con la serie gialla-comica con i detective Chico Pipa e Gregorio Scarta (cane poliziotto). O Beppe Viola, storico conduttore della «Domenica Sportiva», amico di gioventù di Jannacci, che scrisse «Cochi e Renato. Preistoria di una coppia chiusa in un Pozzetto», o ancora Umberto Simonetta (il «Il turpe squisito. Storie comiche»), paroliere del primo Gaber, autore per la tv e il teatro, riscoperto da poco da Baldini e Castoldi, e Marcello Marchesi («Diario futile di un signore di mezza età»), sceneggiatore, scrittore, condut- tore tv e incredibile talent scout (lanciò Gino Bramieri, Sandra Mondaini, Walter Chiari e Gianni Morandi).
«Il libro è in declino, ma non la lettura», assicura Stefano Parise, direttore di Area Biblioteche, «per questo è importante battere nuove strade, differenziare le proposte, per intercettare sempre più lettori. “Milano da Leggere” è un piccolo invito, semplice e gratuito, dentro un più grande programma di rilancio culturale del sistema, che porterà, ci auguriamo, a una città di lettura diffusa».