Cento Comuni al voto, il Pd trema
Alfieri: il vento è cambiato, rischiamo molto. Grimoldi (Lega): Cinisello fortino da espugnare
Sono centodue i Comuni lombardi che domenica vanno al voto, di cui dodici nel Milanese. Nessun nuovo asse gialloverde. Sarà sfida da Seconda Repubblica: centrodestra da una parte, M5S dall’altra (almeno fino ai ballottaggi del 24), contro il centrosinistra che governa in tutti i grandi centri. A partire dai due capoluoghi al voto, Brescia e Sondrio, e la sfida milanese a Cinisello Balsamo.
La coalizione penta-leghista (per ora) resta confinata in Parlamento. Nei centodue Comuni lombardi che domenica vanno al voto — Rodero, 1.300 anime nel Comasco al confine con la Svizzera, non ha un sindaco e continuerà a non averlo visto che non s’è candidato nessuno a governarla al posto del commissario — di cui dodici centri del Milanese, lo scenario politico sembra essersi cristallizzato al 3 marzo. L’esperimento governativo non offre riflessi locali. E così lo schieramento in campo è ancora in stile Seconda Repubblica: centrosinistra da una parte, centrodestra unito dall’altra, e i Cinque stelle a far da guastatori. Ma qualcosa potrebbe cambiare più avanti, il 24 giugno, quando ai ballottaggi non è escluso che l’elettorato grillino possa confluire sul candidato di centrodestra
per dare la spallata definitiva ai dem, che ancora governano tutti i maggiori centri alla prova del voto, tranne la commissariata Seregno, in Brianza.
In totale, sono quasi 700 mila i lombardi chiamati alle urne, di cui 164 mila in provincia di Milano. Dai due capoluoghi di provincia, Brescia e Sondrio, alla principale città dell’hinterland che rinnova il suo consiglio comunale, Cinisello Balsamo, il centrosinistra
la fa da padrone. Per Palazzo della Loggia il pd Emilio Del Bono punta alla rielezione alla guida di un centrosinistra ampio. Contro di lui l’asse Forza Italia-Lega-FdI schiera l’azzurra Paola Vilardi, avvocato con esperienze nelle istituzioni cittadine, mentre i grillini puntano su Guido Ghidini, imprenditore artigiano presidente di un consiglio di quartiere. Niente secondo mandato invece per il sindaco pd uscente di Sondrio. Al suo posto correrà l’avvocato Nicola Giugni contro Marco Scaramellini, ingegnere alla guida dell’ordine professionale provinciale, per il centrodestra, e il pentastellato Marco Ponteri.
Nell’area metropolitana la sfida che cattura l’attenzione di tutti è a Cinisello Balsamo. Nella città alle porte del capoluogo, ultima grande roccaforte del centrosinistra milanese, spetta al sindaco uscen-
te dem, Siria Trezzi, evitare un nuovo caso Sesto San Giovanni, l’ex Stalingrado dove solo un anno fa il centrodestra riuscì a trionfare. Per resistere all’assalto del leghista Giacomo Ghilardi, che spera di sfruttare il vento politico favorevole, forte di una coalizione per la prima volta compatta anche nella componente civica moderata, al fianco della Trezzi ci sono tutte le anime della sinistra. Ma a complicare la partita potrebbe essere la frangia di «ribelli» del Pd usciti per creare un polo civico che candida l’ex segretario cittadino Luigi Marsiglia, mentre per il M5S, che alle ultime Politiche di marzo si sono conquistati la palma di primo partito in città, corre l’ambientalista Maurizio Zinesi.
Alle urne nell’hinterland va anche Bresso, dove per centrare la conferma il dem Ugo Vecchiarelli dovrà vedersela con Simone Cairo (centrodestra) e Adriano Longo (Cinque Stelle).
L’elettorato
Sono quasi 700 mila i lombardi al voto di cui 164 mila in provincia di Milano