Corriere della Sera (Milano)

Morta in piscina, s’indaga per omicidio

Josephine annegata ma non per congestion­e. Lividi sul corpo e molti punti da chiarire

- Francesco Gastaldi

«Diverse cose che non tornano». Il procurator­e di Lodi Domenico Chiaro conferma i dubbi sulla morte in piscina di Josephine Odijie, la nigeriana di 35 anni trovata morta nella piscina della sua casa a Cavacurta di Castelgeru­ndo, mentre il compagno 78enne era in barca. Il decesso non è avvenuto per congestion­e, come ipotizzato all’inizio, bensì per annegament­o. Da chiarire il perché avesse lividi su tutto il corpo. È stato aperto un fascicolo per omicidio.

LODI «Tante cose non tornano, dobbiamo verificarl­e tutte». Ragione per cui la Procura di Lodi da ieri mattina indaga per omicidio sulla morte di Josephine Odijie, la 35enne di origini nigeriane che una vicina di casa domenica 3 giugno ha trovato già cadavere sul fondo della piscina di cascina Reghinera, la residenza in cui viveva insieme al compagno 77enne Stefano Acerbi. L’autopsia effettuata da Luca Tajana a Pavia ha chiarito senza ombra di dubbio che Josephine è annegata. E che sul suo corpo nudo finito sul fondo della piscina c’erano dei segni: lividi ed ecchimosi, prevalente­mente su gambe e ginocchia, ma anche sui gomiti. «Non che facciano presagire per forza violenza — afferma il procurator­e Domenico Chiaro —, ma ne va comunque verificata l’origine». Ragione per cui la procura indaga per omicidio, ma tiene aperta anche quella dell’incidente. Esclusa quella del malore per congestion­e («Il suo stomaco era vuoto», spiega il procurator­e). Accantonat­a anche quella della rapina («Sono stati rinvenuti preziosi»). La casa era in disordine, ma non c’erano segni di colluttazi­one.

E allora come è morta Josephine Odeije? C’erano ombre nella vita di questa 35enne di origini nigeriane ma da anni cittadina italiana, bella, «buona fino all’eccesso» la definisce un’amica, da otto anni legata a un uomo di 42 anni più anziano e considerat­o uno degli imprendito­ri agricoli più facoltosi della zona? Un uomo che a quanto risulta agli inquirenti «a più riprese le aveva fatto donazioni da migliaia di euro». I due si erano conosciuti nove anni fa nel negozio di Milano in cui lei lavorava ed avevano cominciato a frequentar­si. Due anni fa lei si era trasferita a Cavacurta, il paesino dove gli Acerbi vivono, ma a quanto ha raccontato Acerbi alla pm Sara Mantovani «non vivevano insieme ma lei stava nella cascina di fronte». Acerbi nel weekend si trovava al mare in Toscana, in barca con un amico. Josephine era rimasta a casa per sostenere un esame da operatrice sanitaria. «Per realizzars­i — dice lui —, ma non ne aveva bisogno» Aveva chiamato la donna intorno alle 20 di sabato e non aveva ricevuto risposta. La mattina successiva aveva chiesto a una vicina di fare un salto in villa. E lei aveva scoperto il corpo della Odeijie nudo sul fondo della piscina. L’asciugaman­o sul bordo. Questo il racconto di Acerbi agli inquirenti.

Dalla scoperta del cadavere i carabinier­i hanno effettuato vari sopralluog­hi per raccoglier­e elementi. Martedì mattina, mentre il dottor Taiana iniziava l’autopsia sul corpo della nigeriana a Pavia, un 59enne si è sentito male ed è morto mentre passava in scooter proprio davanti alla cascina dove vivevano Acerbi e Josephine. Pare una tragica coincidenz­a, ma non vuol lasciare nulla al caso il procurator­e, che sulla Odeijie ha disposto anche le analisi tossicolog­iche. Omicidio o fatalità, alla sua morte va dato un perché.

Le cause

L’autopsia ha escluso una congestion­e, nessuna rapina: in casa non mancava nulla

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In posa Josephine Odijie aveva 35 anni
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● La procura di Lodi indaga per omicidio sulla morte della 35enne Josephine Odijie
● La donna è morta nella notte tra sabato e domenica
● Sul suo corpo, rinvenuto nella piscina della tenuta dove Josephine viveva, c’erano diversi lividi
I fatti ● La procura di Lodi indaga per omicidio sulla morte della 35enne Josephine Odijie ● La donna è morta nella notte tra sabato e domenica ● Sul suo corpo, rinvenuto nella piscina della tenuta dove Josephine viveva, c’erano diversi lividi
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Sopra la piscina della tenuta di Cavacurta di Castel Gerundo (foto Gozzini), in provincia di Lodi, dove Josephine Odijie (a destra), 35 anni, cittadina italiana di origini nigeriane, viveva con il compagno, l’imprendito­re...
La tenuta e la vittima Sopra la piscina della tenuta di Cavacurta di Castel Gerundo (foto Gozzini), in provincia di Lodi, dove Josephine Odijie (a destra), 35 anni, cittadina italiana di origini nigeriane, viveva con il compagno, l’imprendito­re...

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