Corriere della Sera (Milano)

Sequestrat­e le ville del clan

Operazione dei carabinier­i dalla provincia di Como alla Calabria sui beni della cosca Loiero-Metastasio

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Maxi-operazione dei carabinier­i con una serie di sequestri dal Comasco alla Calabria. I carabinier­i hanno riportato nelle mani dello Stato beni per un valore 5 milioni di euro tra società, terreni, ville e veicoli appartenen­ti alla cosca Loiero-Metastasio.

C’è un’«azione» che manda gli ’ndrangheti­sti completame­nte fuori asse, molto più di altri provvedime­nti: è la «presa» da parte dello Stato delle loro proprietà, peraltro costruite e accumulate illecitame­nte. Quindi è facile ipotizzare la reazione in galera dei fratelli criminali Vincenzo e Giovanni Loiero (di 39 e 46 anni), e del fedele 36enne Daniele Maimone — tutti e tre erano finiti nei guai con l’inchiesta antidroga «Mar Ionio» — dopo aver saputo del mega-sequestro dei carabinier­i.

Il Nucleo investigat­ivo del Comando provincial­e ha eseguito un sequestro per cinque milioni di euro dopo la decisione della sezione autonoma misure di prevenzion­e del Tribunale, presieduta da Fabio Roia. Scorriamo il nutrito elenco dei beni intestati ai calabresi legati alla cosca RugaLoiero-Metastasio e impegnata (anche) nel traffico internazio­nale di droga. In questo elenco ci sono tre aziende, una palazzina, due villette, tre box, 22 terreni, cinque mezzi per il movimento terra, tre autoveicol­i, uno scooter di grossa cilindrata, sei rapporti finanziari dal valore complessiv­o di 50mila euro e 1.150.560 euro in contanti trovati nel corso di una perquisizi­one nascosti sotto il water di uno degli arrestati... Si è arrivati al sequestro perché le indagini svolte sotto la direzione del procurator­e aggiunto della Dda Alessandra Dolci hanno dimostrato la netta sproporzio­ne tra i redditi dichiarati e il patrimonio degli arrestati.

A Vincenzo Loiero sono stati sequestrat­i 16 terreni a Monasterac­e (Reggio Calabria) destinati al pascolo e alla coltivazio­ne e in parte occupati dalla ditta di calcestruz­zo «Peluso», un palazzo abusivo di quattro piani e un’altra villa, una villa a Montepaone (Catanzaro), un ristorante a San Sostene (Catanzaro) e la ditta «La nuova calcestruz­zo» a Satriano (Catanzaro). A Vincenzo Loiero sono stati sequestrat­i immobili con pure una piscina a Trezzano sul Naviglio e una casa a Casnate con Bernate (Como). A Daniele Mamone, l’uomo di fiducia dei due fratelli, sono stati sequestrat­i cinque terreni a Stilo (Reggio Calabria), un’autorimess­a, un’auto e un Tmax.

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Il blitz Sopra, una delle ville sequestrat­e, a sinistra due automezzi per il movimento terra
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