Valvarrone, il neo comune vota il primo sindaco
Domenica
Una manciata di case arroccate in cima alla montagna, tre paesi con una storia che li accomuna, ma identità diverse. Il referendum che ha sancito la scelta dei cittadini di diventare una unica realtà e ora la chiamata alle urne. Valvarrone si prepara ad eleggere il suo primo sindaco. L’esordio elettorale per il comune nato a gennaio di quest’anno dalla fusione tra Vestreno, Introzzo e Tremenico, retto fino ad ora, come prevede la legge, dal commissario prefettizio pronto a passare la mano. Le amministrative domenica assumono un significato diverso per gli abitanti del neo comune, immerso nel verde delle vette lecchesi, a una manciata di tornanti dal lago. Anche se proprio i collegamenti viabilistici restano il nodo più spinoso, insieme allo spopolamento degli antichi borghi e alle difficoltà di risorse sempre più esigue: 563 abitanti, 548 aventi diritto al voto, 85 sono residenti all’estero, la sfida si presenta accesa. In campo l’ex sindaco di Introzzo, Luca Buzzella, 48 anni, sovrintendente della Guardia di Finanza, e l’ex vicesindaco di Vestreno,
Gli sfidanti Luca Buzzella e Barbara Maglia guidano due liste civiche
Barbara Maglia, 40 anni, impiegata all’anagrafe di Morbegno. Entrambi, a capo di una lista civica, ferventi fautori del referendum che ha portato alla fusione e concesso un tesoretto di finanziamenti statali previsti per l’unione dei comuni di poco più di 200.000 euro. «La viabilità in primis — spiega Buzzella —. Perchè il turismo diventi realtà, per uno sviluppo economico, serve un intervento deciso lungo la provinciale 67: allargamento della sede stradale, rifacimento dei guard rail, riasfaltatura. E poi la valorizzazione della scuola dell’infanzia e primaria, che nonostante i numeri sempre più risicati, non possiamo perdere. Implementazione della videosorveglianza». «Si può fare di più utilizzando meglio le risorse — precisa Barbara Maglia —. Questa tornata elettorale è fondamentale. L’amministrazione che uscirà dalle urne sarà chiamata a dare l’imprinting al nuovo comune. Dobbiamo riuscire a creare una comunità vera, senza più campanilismi, pur mantenendo ognuno le proprie peculiarità. Il primo provvedimento? Avere finalmente un dipendente all’ufficio tecnico».