Là dove si cucinano storie
Al via la 22esima edizione del festival «Da vicino nessuno è normale» Si inizia stasera nel teatro dell’ex Pini con il debutto di «Otello Circus»
«Siamo felici di festeggiare i dieci anni del Teatro La Cucina, perché qui, dove i cuochi preparavano pasti per centinaia di ‘matti’, ora si cucinano storie e si condividono emozioni». Lo psichiatra Thomas Emmenegger, presidente dell’Associazione Olinda, e Rosita Volani, direttrice artistica, inaugurano stasera «Da vicino nessuno è normale», il festival culturale che ogni anno trasforma l’ex Paolo Pini in uno dei luoghi più aperti e interessanti della città.
Spettacoli teatrali con artisti come Alfonso Santagata, Daria Deflorian e la Socìetas Raffaello Sanzio, ma anche presentazioni di libri, il Cappuccetto rosso senegalese «Chioro» del Teatro delle Albe, quattro domeniche di letture con Paolo Nori, concerti e feste, la prima delle quali è «All you need is Pop», una tre giorni di Radio Popolare, dal 15 al 17 giugno.
Ad aprire stasera è l’atteso debutto di «Otello Circus», un’opera lirica teatrale per attori «di-versi» ispirata a Giuseppe Verdi e William Shakespeare, «un progetto poetico di inclusione sociale che restituisce identità ai suoi interpreti, attori liberi e vulnerabili senza protezione», sottolinea Antonio Viganò, regista del Teatro la Ribalta che firma il lavoro con l'Orchestra AllegroModerato. In scena, o meglio sulla pista, un circo dei sentimenti dominato da ambizioni e passioni, e un Otello condannato a rappresentare la sua personale tragedia. Al suo fianco, fra acrobati, equilibristi e clown, i personaggi dell’opera tra cui uno Iago lanciatore di coltelli. Subito dopo il palco passa alla «Caffettiera blu» di Caryl Churchill, un intreccio di storie dove l’inganno è il nucleo sentimentale della famiglia. S’interroga invece sul senso del nostro essere qui la Socìetas con «Il regno profondo», ironica e radicale interpretazione di Claudia Castellucci e Chiara Guidi, mentre sul fronte «imperdibili» ci sono «I malvagi», il nuovo lavoro tratto da Fëdor Dostoevskij proposto da Alfonso Santagata, al centro la questione esiliati e sopravvissuti, rivoluzionari e traditori. Interessante anche il «teatro sonoro autopromozionale» di Renato Gabrielli, autore di «Spin», dove i protagonisti sono due esperti di comunicazione politica capaci di trasformare il loro fallimento in vantaggio personale (tra gli attori l’ottimo Massimiliano Speziani). Il palcoscenico diventa poi un gioiello per spessore e sensibilità con due autrici: la prima è Annie Ernaux, dal suo libro «Memoria di una ragazza» in scena l’omonimo spettacolo con Daria Deflorian, Monica Demuro, Monica Piseddu, l’altra impareggiabile scrittrice è Simone Weil, cui dà voce Milena Costanzo. E infine, per chiudere in bellezza, il 21 luglio «Rave Foster Wallace», il progetto di Stefano Bartezzaghi e Fanny&Alexander in omaggio al romanzo «Infinite Jest»: una maratona con artisti, studiosi e pensatori che da mezzogiorno a mezzanotte trasformerà l’ex Pini in uno straordinario labirinto narrativo.
Il programma In cartellone spettacoli, presentazioni di libri, letture e la tre giorni «All you need is pop»