«Il vento è girato: rischiamo molto Non mi ricandido al congresso»
«Èuna questione di cicli politici. E purtroppo da questo passaggio abbiamo ora solo da perdere». Alessandro Alfieri, segretario regionale del Partito democratico (e neosenatore) non nasconde la preoccupazione per il voto di domenica e per gli eventuali ballottaggi tra due settimane.
Temete il naufragio sull’onda lunga delle Politiche e della formazione del nuovo governo giallo-verde?
«Sono le fasi della politica. L’altra volta, cinque anni fa, abbiamo vinto dappertutto trascinati anche dal contesto politico favorevole. Ora il quadro è cambiato e il vento girato. La preoccupazione è che gli elettori guardino a Roma e non alle esperienze di buon governo del livello locale. È evidente che è iniziata la luna di miele tra il Paese e e il Movimento Cinque Stelle e la Lega. Se gli elettori voteranno guardando a Roma, il rischio per noi è alto»
Non avete fatto molta campagna elettorale per i comuni al voto.
«Abbiamo lasciato che fossero i sindaci a fare campagna elettorale, proprio per non mischiare i due piani e focalizzare l’attenzione dell’elettorato sul buon governo locale. Il gradimento dei nostri sindaci rimane infatti altissimo, penso a Brescia e non solo».
Non c’è anche il rischio che in caso di sconfitta nei Comuni dell’hinterland esca ridimensionato anche il «modello Milano» del sindaco Sala?
«Non credo che ci siano modelli particolari. Ci sono invece le esperienze di buon governo e in Lombardia sono tante. Ripeto: è il clima politico spesso a trainare il voto locale. Solo due anni fa in Lombardia tutti i dodici Comuni capoluogo erano nostri».
Rimarrà segretario lombardo nonostante l’impegno a Roma, in Senato?
«Rimarrò fino al congresso che sarà in autunno. Non mi ricandiderò per un secondo mandato, giusto lasciare spazio».
Se dovesse esprimere un solo desiderio per questo turno elettorale?
«Sarei soddisfatto se riuscissimo a tenere Brescia».
Sono cicli politici, in questo passaggio abbiamo solo da perdere