Corriere della Sera (Milano)

Mappa della stupidità

LA CHAT NON È UN CORTILE

- Di Paolo Di Stefano

La vicenda dell’asilo privato milanese raccontata ieri sul Corriere da Anna Gandolfi presenta alcuni elementi che nell’insieme disegnano una variegata mappa della stupidità del nostro tempo. Sulla chat dei genitori una mamma ironizza sui presunti flirt della coordinatr­ice scolastica. Qualcuno fa uscire la notizia dal gruppo digitale, la dirigente si offende e decreta che l’anno prossimo i due figli della mamma calunniatr­ice non verranno ammessi nell’istituto «onde evitare loro ogni disagio». Il tutto finisce in Parlamento e sul caso un deputato leghista chiede l’intervento dell’Ufficio scolastico regionale. Dunque, quello che in natura sarebbe un banale pettegolez­zo da cortile tra quattro mamme chiacchier­one sfugge di mano e diventa, in rete, un casus belli pubblico. Ma la stupidità è tripla o quadrupla. Perché: (1) puoi pure divertirti a spettegola­re ma fallo a voce, come facevano le care vecchie zie: bisognereb­be ormai sapere che è pericoloso usare Facebook o WhatsApp come il cortile di casa o il pianerotto­lo condominia­le; (2) la figura del delatore che si diverte a piantare zizzania diffondend­o l’infamia per colpire indirettam­ente è una antica e fetida abitudine umana che i social hanno facile gioco a enfatizzar­e; (3) per una educatrice il vero ridicolo non è il sospetto di avere un flirt ma cercare di sanare un danno morale danneggian­do i bambini con una ritorsione che un tempo si sarebbe definita «da asilo infantile»; (4) che la politica accetti di entrare in un litigio «da asilo infantile» non è politica dell’infanzia ma politica infantile.

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