Il nuovo dg è Malangone
I due manager di Expo di nuovo insieme: Christian Malangone raggiunge il sindaco Beppe Sala a Palazzo Marino. Sarà lui, scelto tra 25 candidature, il nuovo dg del Comune dopo l’addio di Arabella Caporello.
Ha dovuto farne a meno per quasi metà mandato a causa di un’inchiesta giudiziaria che alla fine lo ha visto uscire assolto. Conclusa positivamente quella vicenda, il sindaco Beppe Sala non s’è lasciato sfuggire l’occasione di ritrovare il suo storico e più fidato collaboratore. Con l’addio anticipato di Arabella Caporello, da ieri Christian Malangone è il nuovo direttore generale di Palazzo Marino. Il suo profilo è stato scelto tra le 25 candidature arrivate in risposta al bando lanciato due mesi fa dall’amministrazione. È la ricomposizione di una coppia (lavorativa) di ferro, nata proprio dalle parti di piazza della Scala ormai quasi un decennio fa e cementata tra le pressioni della rincorsa «universale» al 2015. Milanese, classe 1973, sposato con Serena, cinque figli secondo la migliore tradizione ciellina, Malangone è stato per un lustro il braccio operativo di Sala. Fin dal 2010, quando l’attuale sindaco, allora dg di Letizia Moratti, lo chiamò come suo vice. Nonostante gli inizi non dei migliori (non si parlarono per i primi sei mesi) i due lavorarono fianco a fianco ininterrottamente fino all’evento universale. Fu infatti Sala, diventato nel frattempo commissario di Expo, a volerlo come direttore generale della società di via Rovello. Insieme attraversano ogni attimo di quella sfida contro il tempo: dai momenti neri degli scandali, al successo che prendeva le forme delle code interminabili ai tornelli e davanti ai padiglioni. L’accusa di induzione indebita per la vicenda delle presunte pressioni da parte dell’allora governatore Roberto Maroni per ottenere che la sua ex collaboratrice Maria Grazia Paturzo fosse inserita nella delegazione della Regione, a spese di Expo, per un viaggio a Tokyo, frenò le possibilità che i due manager si trasferissero insieme in Comune. Ma non appena s’è acceso il semaforo verde con l’assoluzione («Il fatto non sussiste» ha sentenziato la Corte d’Appello), seppur in ritardo, la squadra s’è ricomposta. Anche grazie al passo indietro di Arabella Caporello che dopo due anni alla guida della macchina comunale lascia l’incarico. Prima city manager donna di Palazzo Marino, aveva comunicato il suo addio alla giunta il 27 aprile scorso, quando accettò la nomina nel consiglio di amministrazione di Italiaonline, l’ex Seat Pagine Gialle. La strigliata del sindaco ai dirigenti dopo i risultati delle ultime elezioni, insoddisfatto per il passo affannoso del «piano periferie», è stata il segnale della volontà di Sala di imprimere un cambio di passo: sarà questa la missione di Malangone da qui alla fine del mandato.