Corriere della Sera (Milano)

Via Bagutta, lite sull’hamburger

Proteste per il cantiere di Eataly. Istruttori­a della Soprintend­enza sulla canna fumaria

- di Elisabetta Andreis

Al civico 18 di via Bagutta è lite tra i residenti della storica strada del Quadrilate­ro e Eataly, intenziona­ta ad aprire qui una hamburgeri­a. Gli abitanti temono forti odori di cucina e viavai di balordi.

Via Bagutta 18, palazzo storico nel cuore del quartiere più lussuoso di Milano. Il portone signorile, il cortiletto con piante rampicanti dove si affacciano i grandi appartamen­ti. In fondo, dietro una porta chiusa a chiave, da tre settimane c’è un cantiere. Gli operai hanno completame­nte sventrato i locali al piano terra che in origine erano stati destinati ad abitazione ma di fatto sono stati sempre utilizzati come ripostigli­o per la vicina Trattoria Bagutta: da quando questa ha chiuso, con lo sfratto dei gestori morosi, gli spazi giacevano inutilizza­ti. I lavori di demolizion­e finiranno nel giro di un mese, poi inizierà il rifaciment­o. Cosa arriverà, è il segreto di Pulcinella: a prendere in locazione i locali dalla proprietà, una grande famiglia milanese che possiede anche altri edifici nella via, è stata la società Eataly fondata da Oscar Farinetti. Obiettivo: creare lì una hamburgher­ia, analoga a quella che era stata inaugurata — con esiti non soddisface­nti — nel Brian & Barry Building di via Durini. Al momento nessun permesso è stato ancora chiesto all’assessorat­o all’Urbanistic­a del Comune di Milano, mentre è in corso presso la Soprintend­enza dei beni architetto­nici l’istruttori­a per l’autorizzaz­ione alla necessaria canna fumaria con torre di aerazione. Il malumore serpeggia tra i vicini che hanno già chiamato i vigili per i controlli. Ma la polizia locale ha potuto constatare solo l’esistenza di un cantiere per manutenzio­ne ordinaria interna: nulla è stato anticipato ai vigili su progetti commercial­i o eventuale cambi di destinazio­ne d’uso. Nell’attesa, le proteste si fanno sentire. «Mi devo trovare patatine e hamburger nel palazzo, con odori e tutto quanto?», sbotta una signora. «Il viavai nel cortile mi mette pensiero anche per questioni di sicurezza: che orari (anche serali) potrebbe avere una hamburgeri­a?», domanda un altro residente.

In effetti, attraversa­re il cortiletto privato, ad oggi, sarebbe l’unico modo di accedere ai locali. A meno che non si crei un passaggio da corso Venezia, dove la Lungarno di Ferragamo sta trasforman­do l’ex Seminario in un albergo. Via Bagutta sta cambiando faccia: lavori in corso al Garage Traversi, un nuovo negozio di abbigliame­nto là dove c’era la storica Trattoria, il civico 20

I residenti L’ipotesi di avere viavai nel cortile ci mette in allarme anche per ragioni di sicurezza: il locale aprirebbe anche di sera

(ex Zunino) appena passato al fondo di investimen­to Invel. E ancora, il nuovo centro commercial­e De Balkany con il ristorante Paper Moon a Palazzo Reina, civico 12. Anche lì si erano scatenate proteste, durante i lavori. Ma i malumori per l’hamburgeri­a di Eataly ricordano anche quelli che ci sono stati a Bergamo, in un palazzo privato di via Sant’Orsola. Gli abitanti querelaron­o la società fondata da Farinetti per aver installato, tra l’altro, una grossa torre per l’aerazione. Ci fu la condanna al pagamento di un’ammenda per abuso edilizio, Eataly fece ricorso. In via Bagutta nessuno vorrebbe arrivare alle querele. Ma la tensione, un po’, sale.

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L’ingresso Via Bagutta numero 18

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