«Binari e stazioni Investiti 14 miliardi sulla rete regionale»
Gentile (Rfi): più affidabilità e puntualità «Bici e car sharing nei poli d’interscambio»
«Più treni e più puntuali». Dovrebbe essere il risultato finale di un investimento da 14 miliardi che Reti ferroviarie italiane (Rfi) sta dispiegando sulle rotaie lombarde. Raddoppi e quadruplicamenti di linea, rinnovamento tecnologico dei nodi, stazioni riqualificate e «blindate», passaggi a livello interrati: qualche opera è già partita, l’ultima dovrà essere conclusa entro il 2026. Un progetto ambizioso, articolato, «rivolto soprattutto allo sviluppo delle reti regionali», tiene a sottolineare Maurizio Gentile, amministratore delegato della società del gruppo Fs che gestisce la rete.
I viaggi di 750 mila pendolari, dunque, restano sotto i riflettori. Una decina di giorni fa Trenitalia ha messo sul tavolo la sua offerta: 161 treni nuovi, la promessa (a sua volta) di miglioramenti nella puntualità in cambio dell’1 per cento del pacchetto azionario di Trenord che le consentirebbe di avere in mano il pallino della governance. Il presidente della Regione Attilio Fontana ha preso un paio di settimane per valutare il dossier Trenitalia. E il suo approccio non sembra quello di chi si trova schiacciato da un «prendere o lasciare» ma piuttosto quello di chi ha in mente (o già sulla scrivania) anche scenari alternativi.
Intanto dalla galassia delle Ferrovie dello Stato arriva la raffica di interventi targati Rfi, cioè l’azienda che dal punto di vista dell’efficienza dei servizi gioca un ruolo per nulla secondario rispetto a quelle che fanno viaggiare i treni. «Tra i nostri compiti ci sono la regolazione della circolazione — spiega Gentile — e la manutenzione, che per la Lombardia oscilla tra i 300 e i 350 milioni di euro all’anno». E poi c’è il capitolo investimenti: sulle strutture lombarde stanno arrivando interventi per 14 miliardi, 9 dei quali dedicati allo sviluppo della rete regionale. «I circa 1.700 km delle ferrovie lombarde sono dotati di infrastrutture e tecnologie tra le più avanzate — premette il manager di Rfi — ma è anche vero che sono tra i più sollecitati, con un carico di traffico importante e in crescita». In questo sovraccarico sta la ragione di una parte delle disfunzioni e degli intoppi che generano ritardi.
E poiché «in Lombardia c’è grande domanda di trasporto», ecco gli interventi che dovrebbero rendere più robusta la rete: quadruplicamento della Pavia-Rogoredo (900 milioni di euro), raddoppio della Codogno-Cremona-Mantova (56 milioni), 728 milioni per il potenziamento della Gallarate-Rho, 1.295 milioni per i bacini Nord e Ovest e 1.267 per rinnovare tecnologie e strutture del nodo strategico di Milano dove nelle ore di punta i treni potranno viaggiare in sicurezza a distanza di tre minuti, contro i cinque attuali. E poi un nuovo terminale di smistamento merci (22 milioni), il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Orio al Serio (110 milioni).
Gli altri fronti riguardano l’interramento di alcuni passaggi a livello e la riqualificazione delle stazioni: dopo Porta Garibaldi, Vigevano, Arcore e Busto Arsizio, ora tocca a un’altra dozzina di scali (tra i quali Pioltello, Rho e Monza). «Le stazioni saranno come hub, facilmente raggiungibili, servite da parcheggi, bus, car sharing e servizi — spiega l’amministratore delegato di Rfi — e avranno filtri d’accesso, in modo che lungo i binari possa arrivare soltanto chi ha un biglietto per il treno». Lavori in corso anche a Rogoredo, dove si stanno innalzando i muri di tamponamento all’interno delle gallerie artificiali (contro il pericoloso via vai di frequentatori del famigerato «boschetto della droga») e sono stati installati oltre 400 metri di barriere antiattraversamento.
Tutti questi interventi hanno l’obiettivo di maggiore capacità e affidabilità del sistema, assicura Maurizio Gentile. E a prescindere dall’esito della partita di Trenitalia su Trenord. «Noi ci occupiamo della rete, non importa chi userà le nostre linee, di sicuro ci saranno imprese ferroviarie che dovranno far circolare i loro treni».
I sistemi Le ferrovie lombarde sono dotate di tecnologie tra le più avanzate, ma è anche vero che sono tra le più sfruttate con un carico di traffico importante e in crescita
Obiettivo 2026 Raddoppi di linea, impianti, tornelli e passaggi a livello interrati: 8 anni di lavori