Sport a Milano Eppur si muove
Il Palalido
È stato un percorso sfortunato ma siamo in dirittura d’arrivo A fine anno sarà pronto
I progetti
La piscina Cardellino verrà trasformata in vasca olimpionica Sul Saini c’è un impegno del Coni a trasformarlo in centro federale tipo Acquacetosa
Un ritardo di trent’anni da colmare. Ma la ricetta, dice l’assessore Roberta Guaineri, è (ri)partire dal piccolo e dalla periferia. Nella Milano che aspetta da decenni un suo palasport si è costretti a salutare come eventi epocali la nascita di un campetto o la riqualificazione di una piscina. Perché la città non decolla nell’impiantistica sportiva?
«Molti impianti risalgono agli anni 80, ma con le ultime amministrazioni si sono mosse diverse cose: la riqualificazione del Crespi, il Palaiseo, il Cappelli Sforza e il Cambini Fossati, mentre l’anno prossimo torneranno a disposizione l’Arena civica, il Vigorelli, il Carraro e il centro di via Parri per il basket. E poi, più avanti, la piscina Cambini e l’impianto Murat, i nuovi campi da calcio in via Lope de Vega e in via fratelli Zoia, il bocciodromo di via Candiani».
La candidatura olimpica invernale di Milano è seria ma inadeguata sul piano delle strutture. Chi è L’assessore allo Sport Roberta Guaineri, classe 1967, avvocato. Ha fatto lo Zaccaria e si è laureata alla Statale
«Se Milano venisse candidata, s’innesterebbe un meccanismo virtuoso, una rincorsa verso la grande sfida, che, ne sono certa, riusciremmo a vincere».
Dal Palalido se ne è andato anche Giorgio Armani.A che punto siamo ora? «È stato un percorso sfortunato ma siamo in dirittura
d’arrivo. Da dieci giorni c’è una nuova impresa ed è partito il cantiere. Alla fine dell’anno il palazzetto sara pronto».
A parte Cambini e Iseo non ci sono altri palazzetti per la pallacanestro. Non è troppo poco?
«Vero, ma qualcosa si sta facendo. A settembre nascerà al Parri il centro federale del basket e il Palalido diventerà la casa dell’Urania».
Altro capitolo dolente: le piscine. Quante sono le vasche da 50 metri in città?
«Le piscine sono gestite da Milanosport, le vasche da 50 metri sono solo due: poche effettivamente. Il progetto è trasformare la Cardellino in una piscina olimpionica. E l’anno prossimo sarà pronta
quella della Bocconi». La città che cosa chiede?
«Le maggiori richieste arrivano per il rugby. Al Carraro abbiamo deciso di trasformare uno dei due spazi per il calcio in un campo da rugby. Si muovono in questo caso anche i privati. Mediobanca sta progettando tre campi a Quarto Oggiaro, in via Padova e a Baggio». I privati stanno tornando a investire?
«Dopo Danilo Gallinari che ha sponsorizzato alcuni campi di basket, Under Armour ha rifatto il playground del Sempione, Engie quello del Parco delle Basiliche e Coca Cola al parco La Spezia». Mancano i grandi eventi.
«Dopo 41 anni sono tornati i campionati di scherma. A ottobre avremo le semifinali mondiali di pallavolo maschile al Forum, e poi la tappa del beach volley al Castello. L’anno scorso c’è stata la Next Gen Atp e in autunno si replica. Tonerà anche la pallanuoto femminile, il 22 giugno alla Cozzi.» E i grandi progetti?
«Il Saini. L’università Statale si è impegnata a rimettere a posto la pista d’atletica ma il progetto è di farne il centro federale del Coni. Sarà l’ Acquacetosa del Nord».