Isola e statue sonore: rivoluzione Cordusio
Presentato il piano di riqualificazione dei privati. Rivoluzione auto e tram
Piazza Cordusio cambia. Tra meno di un anno la trasformazione partita dai palazzi potrebbe estendersi all’arredo urbano e alla viabilità, coinvolgendo anche le strade limitrofe. In Comune è stato depositato ieri il progetto preliminare proposto da Hines, Generali RE e Fosun, che adesso sarà discusso. I disegni ripristinano l’antica ellisse, cuore di Milano, e la immaginano molto pedonale. Cambiata la funzione degli edifici intorno alla piazza (un tempo all’80 per cento uffici), l’intera area dovrebbe trasformarsi in una lunghissima galleria commerciale all’aperto, dal Castello fino al Duomo.
La trasformazione di piazza Cordusio, partita dai palazzi, tra meno di un anno potrebbe estendersi all’arredo urbano e alla viabilità, coinvolgendo anche le strade limitrofe. In Comune è stato depositato ieri il progetto preliminare ipotizzato da Hines, Generali RE e Fosun, che adesso inizierà ad essere discusso. I disegni sono degli studi Freyrie Flores architettura e Mic (Mobility in chain): ripristinano l’antica ellisse, cuore di Milano, e la immaginano il più possibile pedonale. Cambiata la funzione degli edifici intorno alla piazza (un tempo all’80 per cento uffici, domani per lo più negozi), nell’idea degli investitori immobiliari l’intera area dovrebbe trasformarsi. E diventare una lunghissima galleria commerciale all’aperto, dal Castello fino al Duomo.
Il tratto finale di via Dante verrebbe chiuso alle auto private (da via Meravigli, Cordusio sarebbe raggiungibile solo in tram o taxi); mentre in via Orefici verrebbero allargati i marciapiedi e le rotaie del tram posizionate al centro.
La piazza — dove transitano 30 mila persone al giorno — verrà riorganizzata completamente. Là dove oggi ci sono i masselli del pavé sconnessi e tanto disordine — gli architetti hanno contato dozzine di dissuasori, totem pubblicitari, cartelli stradali, fioriere e panettoni — lo spazio verrebbe liberato. Rifatta la pavimentazione eliminando i dislivelli e le auto, anche il flusso dei tram diventerebbe più semplice, con prosecuzione in via Grossi, verso la Galleria (la corsia dei tram diventerebbe unica, come alle Colonne di San Lorenzo). La statua di bronzo di Giuseppe Parini, collocata al centro della piazza, diventerebbe un’isola sonora con la voce che recita poesie, così come quella dedicata a Carlo Cattaneo in largo Santa Margherita affabulerebbe con le storie antiche di Milano. Ad esempio, chi sa che proprio lì, accanto alla statua, c’era il famigerato hotel Regina, sede delle SS in cui si torturarono e si uccisero moltissimi antifascisti? E chi lo sa che verso via Torino c’è il semaforo più antico d’Italia?
Per i tre proprietari di immobili (restano esclusi Blackstone, che sta ristrutturando le ex Poste, e Benetton) la piazza deve ricordare com’era in origine, ariosa e vitale dalla mattina fino a tarda sera. Gli edifici devono avere la massima interazione con la città. La prima e più decisa società a spingere l’acceleratore è stata Hines, guidata da Mario Abbadessa, che ha comprato nel giro di un anno, con un investimento da centinaia di milioni, quattro palazzi, tutti nell’area: piazza Cordusio 2 (ex Sorgente), via Broletto 20 (sede di Gucci), via Orefici 13 e via della Posta 7. Ora vuole riqualificare l’area intorno, per ottimizzare le spese. Si sono unite Fosun (con DeA Capital che gestisce palazzo Broggi, futura galleria commerciale al pian terreno) e soprattutto Generali RE, che sta svuotando il proprio palazzo per riconvertirlo. Blackstone e Benetton potrebbero rientrare in un secondo momento. Unico cruccio di tutti? Non poter realizzare anche aree verdi: del resto sotto piazza Cordusio passa la metropolitana, «non ci sono aree libere per le radici», si legge nel progetto.
di persone che transitano ogni giorno in piazza Cordusio, snodo del centro storico che sarà ristrutturato