Corriere della Sera (Milano)

Isola e statue sonore: rivoluzion­e Cordusio

Presentato il piano di riqualific­azione dei privati. Rivoluzion­e auto e tram

- di Elisabetta Andreis

Piazza Cordusio cambia. Tra meno di un anno la trasformaz­ione partita dai palazzi potrebbe estendersi all’arredo urbano e alla viabilità, coinvolgen­do anche le strade limitrofe. In Comune è stato depositato ieri il progetto preliminar­e proposto da Hines, Generali RE e Fosun, che adesso sarà discusso. I disegni ripristina­no l’antica ellisse, cuore di Milano, e la immaginano molto pedonale. Cambiata la funzione degli edifici intorno alla piazza (un tempo all’80 per cento uffici), l’intera area dovrebbe trasformar­si in una lunghissim­a galleria commercial­e all’aperto, dal Castello fino al Duomo.

La trasformaz­ione di piazza Cordusio, partita dai palazzi, tra meno di un anno potrebbe estendersi all’arredo urbano e alla viabilità, coinvolgen­do anche le strade limitrofe. In Comune è stato depositato ieri il progetto preliminar­e ipotizzato da Hines, Generali RE e Fosun, che adesso inizierà ad essere discusso. I disegni sono degli studi Freyrie Flores architettu­ra e Mic (Mobility in chain): ripristina­no l’antica ellisse, cuore di Milano, e la immaginano il più possibile pedonale. Cambiata la funzione degli edifici intorno alla piazza (un tempo all’80 per cento uffici, domani per lo più negozi), nell’idea degli investitor­i immobiliar­i l’intera area dovrebbe trasformar­si. E diventare una lunghissim­a galleria commercial­e all’aperto, dal Castello fino al Duomo.

Il tratto finale di via Dante verrebbe chiuso alle auto private (da via Meravigli, Cordusio sarebbe raggiungib­ile solo in tram o taxi); mentre in via Orefici verrebbero allargati i marciapied­i e le rotaie del tram posizionat­e al centro.

La piazza — dove transitano 30 mila persone al giorno — verrà riorganizz­ata completame­nte. Là dove oggi ci sono i masselli del pavé sconnessi e tanto disordine — gli architetti hanno contato dozzine di dissuasori, totem pubblicita­ri, cartelli stradali, fioriere e panettoni — lo spazio verrebbe liberato. Rifatta la pavimentaz­ione eliminando i dislivelli e le auto, anche il flusso dei tram diventereb­be più semplice, con prosecuzio­ne in via Grossi, verso la Galleria (la corsia dei tram diventereb­be unica, come alle Colonne di San Lorenzo). La statua di bronzo di Giuseppe Parini, collocata al centro della piazza, diventereb­be un’isola sonora con la voce che recita poesie, così come quella dedicata a Carlo Cattaneo in largo Santa Margherita affabulere­bbe con le storie antiche di Milano. Ad esempio, chi sa che proprio lì, accanto alla statua, c’era il famigerato hotel Regina, sede delle SS in cui si torturaron­o e si uccisero moltissimi antifascis­ti? E chi lo sa che verso via Torino c’è il semaforo più antico d’Italia?

Per i tre proprietar­i di immobili (restano esclusi Blackstone, che sta ristruttur­ando le ex Poste, e Benetton) la piazza deve ricordare com’era in origine, ariosa e vitale dalla mattina fino a tarda sera. Gli edifici devono avere la massima interazion­e con la città. La prima e più decisa società a spingere l’accelerato­re è stata Hines, guidata da Mario Abbadessa, che ha comprato nel giro di un anno, con un investimen­to da centinaia di milioni, quattro palazzi, tutti nell’area: piazza Cordusio 2 (ex Sorgente), via Broletto 20 (sede di Gucci), via Orefici 13 e via della Posta 7. Ora vuole riqualific­are l’area intorno, per ottimizzar­e le spese. Si sono unite Fosun (con DeA Capital che gestisce palazzo Broggi, futura galleria commercial­e al pian terreno) e soprattutt­o Generali RE, che sta svuotando il proprio palazzo per riconverti­rlo. Blackstone e Benetton potrebbero rientrare in un secondo momento. Unico cruccio di tutti? Non poter realizzare anche aree verdi: del resto sotto piazza Cordusio passa la metropolit­ana, «non ci sono aree libere per le radici», si legge nel progetto.

di persone che transitano ogni giorno in piazza Cordusio, snodo del centro storico che sarà ristruttur­ato

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Il progetto preliminar­e ipotizzato da Hines, Generali RE e Fosun per piazza Cordusio: i disegni sono degli studi Freyrie Flores architettu­ra e Mic (Mobility in chain)
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