Corriere della Sera (Milano)

Navigli riaperti Il verdetto a settembre

Il sindaco apre il dibattito: mi affido ai cittadini, non penalizzer­ò le periferie Progetto da 150 milioni, il verdetto a settembre

- di Maurizio Giannattas­io

«Vorrei che prima della fine del mio mandato partissero i lavori, mi affido al giudizio della città. Spero di aver il consenso per poter partire. Vorrei la città dalla mia parte». Si apre così il dibattito pubblico sulla riapertura dei Navigli. In un Palazzo Marino gremito il sindaco Beppe Sala lancia il suo endorsemen­Lt. aSacco «un progetto che è la mia passione» e su cui i cittadini potranno esprimersi fino al prossimo settembre con osservazio­ni, richieste di approfondi­menti e segnalazio­ni di problemi. «Non è e non sarà

una questione di forma ma di sostanza. È un dibattito vero» assicura il sindaco, anche se al posto di un referendum è stata scelta la strada del débat public.

La prima fase dei lavori su cui la cittadinan­za è chiamata a dare il suo giudizio riguarda due degli oltre 7,7 chilometri del tracciato storico dei Navigli per un costo approssima­tivo di 150 milioni di euro. Prevede la riconnessi­one idraulica completa della Martesana con la Darsena mediante una tubatura sotterrane­a e la scopertura di cinque tratti dei canali. Il primo è su via Melchiorre Gioia da Cassina de Pomm a via Carissimi per 850 metri. Il secondo riguarda la Conca dell’Incoronata da viale Monte Grappa a via Castelfida­rdo per circa 230 metri. Il terzo è in via Sforza da via Laghetto a corso di Porta Romana di 410 metri. Il quarto, e forse quello più suggestivo, in piazza Vetra da via Vettabbia a corso di Porta Ticinese di circa 300 metri. Infine la Conca di Viarenna da via Marco d’Oggiono alla Darsena per 260 metri con la rimessa in funzione della Conca storica.

È evidente che tutti questi interventi avranno una pesante ripercussi­one sulla viabilità e Sala non nasconde quelli che saranno i problemi che si dovranno affrontare: «I lavori in città creano disagio ed è chiaro che c’è anche un costo. È legittimo che uno si chieda se le risorse messe sui Navigli non penalizzin­o altri progetti. Anche la mobilità ne uscirà trasformat­a. Non voglio essere un tifoso al cento per cento del progetto, ma stiamo trovando delle formule: i lavori si possono fare senza penalizzar­e in primis le periferie. E riteniamo che procedere con gradualità nei prossimi dieci anni sia la strada giusta limitando così gli impicci alla città». Se questi sono i «contro», Sala elenca quelli che a suo dire

La filosofia «Non è un’operazione nostalgia ma un’ipotesi coerente con il cambio radicale della mobilità»

sono i «pro». «Non è un’operazione nostalgia, ma un progetto coerente con la nostra visione politica-sociale in vista di un cambio radicale della mobilità». Una città «dolce», «lenta», dove l’acqua gioca un ruolo fondamenta­le e l’obbiettivo è diminuire il numero della auto che circolano in città. «Se non si parte è un errore. Questo è il momento in cui Milano deve prendere decisioni coraggiose».

Per chi vuole saperne di più e partecipar­e al dibattito può trovare sul sito https://progettona­vigli.comune.milano.it tutte le informazio­ni sul «Progetto Navigli». Ieri c’è stato il primo incontro pubblico dove Antonello Boatti e Marco Prusicki, rispettiva­mente coordinato­re e componente del Comitato scientific­o per la riapertura dei Navigli storici, hanno illustrato il piano di fattibilit­à, insieme all’assessore alla Partecipaz­ione, Lorenzo Lipparini. Ne seguiranno altri quattro. E poi sopralluog­hi, una mostra nel cortile di Palazzo Marino e un calendario di incontri. Il verdetto a settembre.

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 ??  ?? I protagonis­ti Antonello Boatti docente di Urbanistic­a, classe 1948, e l’assessore alla Cittadinan­za attiva, Lorenzo Lipparini, 36 anni
I protagonis­ti Antonello Boatti docente di Urbanistic­a, classe 1948, e l’assessore alla Cittadinan­za attiva, Lorenzo Lipparini, 36 anni

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