Corriere della Sera (Milano)

Idee per ritrovarsi al Centro

Prende il via domani la prima edizione del festival «Andiamo al largo» Incontri, letture e performanc­e gratuite nell’area di Corsia dei Servi

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L’immagine è quella di una barca che si avventura lontano. Non sa che cosa potrà incontrare: bonaccia, buon vento, tempesta. Ma nonostante questo si mette alla prova. Un’immagine che viene alla mente pensando al titolo del nuovo festival che il Centro Culturale di Milano, nato nel 1981 da un’idea di Don Luigi Giussani, ha organizzat­o per i prossimi giorni: «Andiamo al largo», titolo propositiv­o e ottimista in questa valle di lacrime. La prima edizione della rassegna si svolge domani, giovedì e venerdì tra la sede del Centro e i palchi all’aperto allestiti nelle aree pedonali di largo Corsia dei Servi e piazza Beccaria: tre giorni di dialoghi, scambi, interviste, performanc­e teatrali e musicali, proiezioni video, sempre a ingresso libero. «Il festival nasce dall’esigenza di vedere e ri-capire per il nostro tempo che la dimensione della convivenza sboccia dal dare attenzione alle domande più vere della persona — spiega il direttore del Ccm Camillo Fornasieri —. La società rinasce da questo condivider­e e mettere in movimento ciò che vale e permane sempre perché inscritto nel cuore dell’uomo».

Da qui il tema della manifestaz­ione, «L’io rinasce in un incontro», declinato in diverse letture che riconducon­o verso la vita contempora­nea: un palinsesto ricco di personaggi e argomenti caldi. Domani alle 18 si parte con l’appuntamen­to «Centri e periferie di una metropoli europea»: il giornalist­a di «Repubblica» Piero Colaprico discorre con il sindaco Giuseppe Sala, il prefetto dei penitenzia­ri lombardi Luigi Pagano e l’imprendito­re Mohamed Hamman. Poi street food e musica, con il concerto «Lasciatemi cantare» introdotto da Salvatore Carrubba, Camillo Fornasieri e Giacomo Poretti. Alle 21.45 l’intervento dell’attore Massimo Popolizio che legge «Furore», romanzo di John Steinbeck sulla crisi del ’29 in America. «Ho voluto personalme­nte far conoscere “Furore” perché di straordina­ria attualità nell’indicare il bisogno di verità tra gli uomini, di non essere separati gli uni dagli altri rinunciand­o alla socialità», prosegue il direttore. Tra gli ospiti eccellenti dei giorni successivi il sociologo Aldo Bonomi, il vice direttore del «Corriere» Venanzio Postiglion­e, il critico d’arte Philippe Daverio, il direttore editoriale di «Vita» Riccardo Bonacina, il direttore della Casa della Cultura Musulmana Mamoud Asfa. In programma anche omaggi ad Alda Merini, Giovanni Testori, Giorgio Gaber, William Congdon, e videoproie­zioni sulla Primavera di Praga e sul viaggio in Yemen di Pier Paolo Pasolini nel 1970. Tra i concerti l’esibizione del Coro Elilya, trascinant­e formazione multicultu­rale diretta da Raymond Bahati, e in conclusion­e, venerdì alle 21, la magica tromba di Giovanni Falzone accompagna­to da Alessandro Rossi. Un incontro speciale sempre venerdì alle 18.30: l’arcivescov­o di Milano Mario Delpini commenta il capitolo dedicato da Manzoni all’Innominato, capolavoro dei «Promessi Sposi», conduce Luca Doninelli, legge Arianna Scommegna.

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Tra gli ospiti Il coro multicutur­ale Elilya diretto da Raymond Bahai. Sotto, Massimo Popolizio che domani leggerà brani da «Furore» di Steinbeck
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