Corriere della Sera (Milano)

«Ho votato Magoni». Il giallo della foto scattata al seggio

L’intercetta­zione agli atti dell’inchiesta di Bergamo sul carcere. L’esponente FdI: fiducia nei magistrati

- Armando Di Landro

La telefonata arriva a urne chiuse, dopo il voto per le Politiche e le Regionali del 4 marzo. A squillare è il telefono di Francesco Bertè, dirigente sanitario del carcere di Bergamo. L’interlocut­ore è un altro pubblico ufficiale, che non c’entra nulla con la casa circondari­ale e risulta indagato anche lui. Un personaggi­o ancora misterioso che chiama Bertè per dirgli, in particolar­e, di aver votato per la candidata di Fratelli d’Italia Lara Magoni (in corsa per il Senato e la Regione, poi assessore lombardo al Turismo e alla Moda) e di averne anche le prove: fa riferiment­o a una foto scattata alla scheda in cabina elettorale. Il testo dell’intercetta­zione non è ancora noto, ma ai carabinier­i il riferiment­o al voto e alla preferenza per l’ex campioness­a di sci sembra piuttosto evidente.

È il passaggio che porta la procura di Bergamo all’iscrizione dell’assessore regionale e anche del medico Bertè nel registro degli indagati, con l’ipotesi del voto di scambio. Ma in quella fase il riferiment­o alla fotografia nella telefonata non stupisce chi indaga, anzi, sembra il riscontro di altro materiale già raccolto: gli investigat­ori, in ascolto per fare luce sui meccanismi di gestione del carcere e sulle condotte del direttore Antonino Porcino (in pensione dall’1 giugno e arrestato lunedì), hanno infatti intercetta­to più persone durante la stagione elettorale. E il dirigente sanitario è risultato particolar­mente attivo in favore di Lara Magoni, un sostenitor­e convinto e impegnato. Tanto che qualcuno sente il bisogno di informarlo di aver scattato una foto in cabina elettorale. E in altre occasioni è stata la stessa Magoni a contattare sia Bertè sia Porcino.

La foto della scheda elettorale, però, al momento è solo «parlata»: viene svelata dalla telefonata, ma non è in possesso degli inquirenti. Gli indagati sono 27 e sono stati sequestrat­i in tutto circa 100 dispositiv­i tra smartphone e computer. Un riscontro, sull’esistenza di quella immagine o su altre conversazi­oni (ad esempio via chat), potrebbe arrivare dalle analisi tecniche. Ma la procura di Bergamo resta comunque cauta: raccoglier­e consensi per una candidata non è certo un reato. L’ipotesi del voto di scambio prevede una contropart­ita evidente o almeno una promessa da parte di un candidato. Ed è su questo punto che l’inchiesta potrebbe arenarsi. «Ho un profondo rispetto nei confronti dei magistrati e del lavoro che svolgono quotidiana­mente — ha dichiarato ieri Lara Magoni —. Non ho ricevuto alcuna notifica. Confermo, pertanto, in modo ancora più forte la fiducia nel lavoro della magistratu­ra».

La traccia L’immagine non è ancora stata trovata: sequestrat­i 100 tra pc e smartphone

 ??  ?? In giunta ● Lara Magoni, 49 anni, ex sciatrice, assessore a Turismo, marketing territoria­le e moda della Regione Lombardia
In giunta ● Lara Magoni, 49 anni, ex sciatrice, assessore a Turismo, marketing territoria­le e moda della Regione Lombardia

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