Extra-costi M4 Scatta l’allarme sul bilancio
Nella delibera approvata dalla giunta mancano indicazioni sulle coperture «Parere positivo ma impatti sul futuro Rivedere il piano di spese ed entrate»
Spese ed entrate da rivedere e il ricorso a «forme flessibili di indebitamento» per far fronte ai maggiori costi della linea 4 del metrò per un totale di 313 milioni di cui 139 a carico del Comune. Dal capo della Ragioneria e dal Segretario generale del Comune arriva un warning alla giunta. Pur dando parere positivo, presentano una serie di rilievi che fanno sorgere dubbi e domande sulle coperture.
Spese ed entrate da rivedere e il ricorso a «forme flessibili di indebitamento» per far fronte ai maggiori costi di realizzazione della linea 4 del metrò per un totale di 313 milioni di cui 139 a carico del Comune. Dal capo della Ragioneria e dal segretario generale del Comune arriva un warning alla giunta che nei giorni scorsi ha approvato la delibera che fissa le linee di indirizzo per l’integrazione della convenzione tra Comune e concessionaria della M4 e che potrebbe far scattare un campanello d’allarme alla Corte dei Conti. Pur dando parere positivo al documento, i due dirigenti presentano una serie di rilievi che fanno sorgere dubbi e domande. «Si evidenzia — scrive il responsabile della Ragioneria, Roberto Colangelo — che stante la natura dell’infrastruttura, la durata della concessione e le risorse proprie disponibili a oggi e destinabili al finanziamento dell’atto, gran parte degli importi a carico dell’Ente saranno oggetto di copertura con forme flessibili di indebitamento». Aggiunge: «Pertanto tali oneri avranno impatto sulla situazione di parte corrente negli esercizi in cui l’ammortamento di tale ulteriore debito esplicherà i suoi effetti». Nella delibera però non c’è traccia di quali siano «le forme flessibili di indebitamento» nè ci sono indicazioni di coperture. Ci si limita a dire che «l’aggiornamento degli stanziamenti sarà effettuato con apposita variazione di competenza consiliare del bilancio di previsione, che... comprenderà l’assunzione di nuovo indebitamento rispetto a quanto già previsto dal bilancio di previsione vigente». Quindi nuovo debito che andrà a pesare sui bilanci futuri. La replica di Palazzo Marino è che la durata ultradecennale della concessione permetterà di spalmare l’indebitamento su più anni senza gravi scossoni. Ma se per l’anno in corso la copertura c’è, per gli esercizi successivi occorrerà fare molta attenzione.
Colangelo va avanti. Il debito, a parere del ragioniere capo, comporterà una serie di conseguenze importanti per la parte corrente del bilancio: «Occorre fin d’ora essere consapevoli
che tali effetti di irrigidimento della struttura corrente del bilancio dell’Ente, potrebbe comportare, per gli esercizi futuri, la necessità per l’amministrazione di un rimodulazione del sistema delle spese e delle entrate correnti dell’Ente al fine di rendere sostenibile il proseguimento degli equilibri e degli obbiettivi di finanza». Quindi, le conseguenze ci saranno anche per quanto riguarda la parte corrente del Bilancio, perché se la costruzione del metrò riguarda il conto capitale, la gestione andrà inevitabilmente a incidere sulla parte corrente. Quali spese si dovranno tagliare? Quali entrate aumentare? Il sindaco Beppe Sala non ha mai nascosto che i metrò «costano» non solo per realizzarli ma anche per gestirli. Viene spontaneo pensare che il paventato aumento del biglietto Atm sia profondamente intrecciato al lievitare dei costi della 4. Il segretario generale del Comune, Fabrizio Dall’Acqua fa suo e riporta pari pari il contenuto della Ragioneria aggiungendovi però una serie di ulteriori considerazioni sull’approvazione delle varianti di spettanza del Rup, il responsabile unico del procedimento: «Si ritiene doveroso precisare — scrive Dall’Acqua — che le varianti progettuali proposte devono ritenersi regolari solo a condizione che esse non siano necessarie a correggere eventuali errori progettuali, circostanza questa la cui valu-
Ritardi e banche L’intervento di Palazzo Marino necessario per sbloccare i fondi degli istituti di credito
tazione compete unicamente alle funzioni tecniche al riguardo incaricate». Precisazione che sembrerebbe non richiesta visto che tocca proprio al Rup individuare e approvare le varianti, ma evidentemente in una storia tormentata come questa, tra banche che sospendono le erogazioni a causa dei ritardi, contenziosi, varianti infinite e transazioni, è meglio sottolineare le rispettive responsabilità per evitare di finire nel mirino della Corte dei Conti.
D’altra parte era necessario intervenire il più in fretta possibile per evitare il blocco dei cantieri, perché la banca che erogava i fondi per conto dei soci finanziatori, preso atto dei ritardi, aveva bloccato gli ulteriori finanziamenti in quanto il ritardo costituiva «elemento ostativo all’effettuazione di ulteriori erogazioni». Da qui la necessità di evitare il contenzioso con la concessionaria, di arrivare a una transazione che tra l’altro ha portato alla rinuncia di tutte le riserve iscritte per 376 milioni, e rivedere il prima possibile il quadro economico con i nuovi costi: «È di interesse pubblico - si legge nel documento - procedere a una transazione non solo considerato l’impatto estremamente negativo che un blocco di 51 cantieri provocherebbe sulla città e per il rischio di soccombenza a fronte di richieste risarcitorie della concessionaria... ma anche perché in sede di trattativa, si è riusciti a ottenere delle misure di mitigazione del ritardo per rendere l’opera fruibile all’utenza, almeno per tratte funzionali, in tempi brevi».