Insegnante molestava le amichette delle figlie
Pedofilia
Il buon padre di famiglia. Quello di cui tutti si fidavano. L’insegnante a cui affidare i propri figli, per aiutarli a fare i compiti a casa. Solo apparenza. Perché quell’uomo, 50 anni, incensurato, approfittava dei momenti di solitudine con le amichette della figlia, bimbe di 9-10 anni, per sfogare le proprie perversioni. Le stesse ragazzine, e non solo quelle, che cercava di adescare online. Tre mesi di indagini sono bastati ai carabinieri della compagnia di San Donato Milanese per chiedere e ottenere nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Lodi, con accuse di molestie sessuali, adescamento e corruzione di minorenni. L’indagine parte a gennaio, quando dai carabinieri si presenta il genitore di una delle vittime e riferisce di alcuni «strani episodi» che la figlia gli ha riferito. Racconti poi confermati da un’altra famiglia, che decide per lo stesso motivo di rivolgersi ai militari. Gli accertamenti dei carabinieri, comandati dal capitano Antonio Ruotolo e coordinati nelle indagini dai magistrati della procura lodigiana, partono immediatamente, e ricostruiscono uno scenario inquietante. I fatti si svolgono nella piccola frazione di un comune dell’hinterland sud, dove l’indagato è una persona molto conosciuta. L’insegnante che svolgeva attività di aiuto ai compiti in casa propria, o quello che accompagnava i minori agli eventi sportivi, approfittando della rete di conoscenze data dalle compagne della sua bambina. Erano soprattutto queste quelle prendeva di mira, soprattutto quando le aveva in casa. Dopo aver allontanato la figlia con una scusa, si lasciava andare ad atti sessuali, durante i quali ha provato (pare, fortunatamente, senza riuscirci) a coinvolgere le vittime che, secondo quanto riferito, si sarebbero allontanate spaventate. Ma non si fermava a questi episodi, visto che, da quanto emerso, avrebbe provato anche ad adescare altri minori, comprese alcune adolescenti, attraverso i social network. Prima i messaggi amichevoli, poi un’escalation vera e propria, fino alle proposte oscene. Le indagini proseguono, per capire se ci sono altri casi non denunciati.
Reati sessuali Custodia cautelare in carcere. Tentativi di adescamento anche con i social network