IL MAESTRO CHIEDE SCUSA PER I BAMBINI IN CERCA DI AIUTO
Abito al piano rialzato di una casa nell’ultimo tratto di via Giacomo Zanella (quella, per intenderci, che va da via Lomellina a via Negroli ) e sotto le mie finestre c’è un grosso tombino di metallo che rimbomba al passare di ogni macchina. Da circa due mesi sto cercando di mettermi in contatto con qualcuno del Comune che mi risolva questo stressante fastidio.
Ho più volte telefonato ai vigili, come mi era stato suggerito, ed ho sempre ricevuto come risposta: «Informeremo chi di dovere». Intanto i giorni passano e dato che fa caldo io sono costretta a tenere le finestre aperte con aggravio del rumore. La scorsa settimana poi ho visto un camioncino della A2A fermarsi, dal quale è sceso un signore; così io, speranzosa, ho chiesto a lui delucidazioni, però mi sono sentita rispondere che non era un intervento di loro competenza, ma che lui avrebbe fotografato il tutto ed inviato ai responsabili del teleriscaldamento.
Anche il 13 giugno, vedendo una macchina dei vigili urbani in via Lomellina ho chiesto conforto a loro per sentir- Caro Schiavi, care mamme e cari papà, sono un maestro elementare, scrivo questa lettera per scusarmi. Prima di tutto se non sempre sono riuscito ad aiutare come avrei voluto i vostri figli. Nel nostro lavoro gli errori si commettono: non sempre si calibra bene ciò che serve ai bambini in un dato momento. Sinceramente ce l’ho messa tutta e qualche volta ci sarebbe voluta anche un po’ più di collaborazione da parte vostra. Vi chiedo anche scusa per la franchezza con la quale mi rivolgo a voi. La mia non è presunzione di volervi insegnare a fare il genitore e non è mia intenzione offendere nessuno ma, sulla base delle mie esperienze, toccare le corde della vostra sensibilità per cercare di ottenere una collaborazione ancora migliore.
Riconosco che il lavoro e i tanti impegni ci portano spesso a essere fuori casa e così ad avere meno tempo per i figli, ma se si vuole che essi crescano bene come uomini, donne e come cittadini, non esiste un altro modo se non quello di dedicare loro il nostro impegno. Sono convinto che, salvo casi molto particolari, tutti i bambini e le bambine possono proseguire con successo nella loro esperienza scolastica e di vita, ma … ma a patto che tutti gli adulti coinvolti nella loro esperienza formativa, genitori, insegnanti, altri, si mostrino sensibili ai loro bisogni, alle loro necessità e alle loro grida d’aiuto e si sintonizzino per fornire loro quello che si
mi dire però: «Non sa quanti tombini fanno rumore nelle vie di Milano, porti pazienza». Sono una signora Milanese di più di 70 anni e passerò le mie vacanze per la maggior parte dei giorni a casa. È mai possibile che nessuno si interessi allo stress che tale rumore possa causarmi?
Mi riferisco alla lettera di Anna Piccinini apparsa lo scorso lunedì a proposito del sopralzo in piazzetta Bossi. Sono assolutamente d’accordo che occorra denunciare certi pugni nello stomaco. Propongo quindi di chiedere aspettano da noi. Non si tratta di guardarli con occhio «buonista» nelle recite e nelle occasioni ufficiali, commuovendosi, filmandoli sino alla noia e osservando come sono bravi, ma aiutandoli concretamente giorno per giorno. Forse i figli non sono come noi vorremmo, ma dobbiamo amarli per come sono. Ho una richiesta: se volete che i vostri figli crescano mostrando amicizia, solidarietà e aiuto verso chi ha bisogno, quello che occorre fare è smettere di pensare unicamente al proprio figlio vedendo gli altri bambini, e soprattutto quelli più in difficoltà, come problema dei loro genitori. I bambini non partono mai tutti sulla stessa linea di partenza. Per l’estate cercate di stare insieme, di leggere libri, incontrare persone e viaggiare. Cercate anche una notizia positiva, parlatene insieme e fatene una raccolta.
Caro Lovattini, esiste ancora una speranza nella scuola alle prese con il dialogo in crisi tra genitori e insegnanti: e sono i maestri come lei. Che cercano di far fare un passo avanti a chi è nato indietro. Per agevolare le ricerche sulla positività faccio uno spot e suggerisco l’inserto del Corriere «Buone Notizie». Si può fare un bellissimo album per l’estate.
ai lettori di segnalare al Corriere altre brutture di quel genere. Ne vedremo delle belle!
Da quando è stata variata la viabilità nella Milano romana, la via San Sisto deve sopportare un volume di traffico eccezionale, con conseguente inquinamento atmosferico ed acustico, il tutto aggravato dai tempi del semaforo che immette al Carobbio. I residenti saranno molto grati alle autorità competenti se vorranno prendere in considerazione il problema.
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Traffico e inquinamento