Corriere della Sera (Milano)

Lo spettacolo «Forever Crazy» trasforma in un night club il Teatro Nuovo in San Babila

La platea del Teatro Nuovo si trasforma in un night-club per accogliere il seducente show del mitico locale parigino

- di Valeria Crippa

«Mi avevano proposto di chiamarmi Gigi. Ho rifiutato spiegando ai parigini che in francese è un nome femminile, ma in italiano è da uomo. Mi è stata concessa un’altra chance, l’ultima consentita dal rigoroso codice della maison. Da allora, qui in avenue George V, mi chiamo Gloria, in omaggio al ritorno trionfale di un’italiana al Crazy Horse quarant’anni dopo l’indimentic­abile Rosa Fumetto». Sarà lei, Gloria di Parma, nome d’arte di Deborah Lettieri, a guidare la seconda visita italiana del Crazy Horse, spumeggian­te mix tra il burlesque americano e il cabaret francese: l’unica tappa nazionale del tour è il Teatro Nuovo di Milano guidato da Lorenzo Vitali, produttore di musical che nella capitale francese lavora intensamen­te. «Milano si è subito rivelata in sintonia con il Crazy — prosegue Gloria —, mentre Roma, che si era fatta avanti con un invito, ci ha poi ripensato».

Da domani al 24, la sala di piazza San Babila si trasformer­à in night con tavolini e champagne ghiacciato per assistere a «Forever Crazy», programma calibrato per l’estero. In attesa di atterrare a Milano, tra i velluti rossi che ovattano la sede del mitico locale notturno parigino, Gloria di Parma indica con orgoglio il suo nome inciso sulla targa che riporta, in ordine di apparizion­e cronologic­a, l’elenco dei fantasiosi nomi delle Crazy Girls dal 1951 a oggi. A sei anni di distanza dal suo ingresso in compagnia, è cresciuta: la solare ragazza emiliana con fisico statuario e ricci nerissimi è diventata una versatile donna di classe, trilingue, che di notte si trasforma in femme fatale vestita di luci ed esigue strisce di stoffa o pelle. Ma di giorno, fasciata in una gonna a tubino nero e camicia collegiale, Lettieri si staglia con disinvoltu­ra sul tacco dodici di un paio di Louboutin nere con suola rossa, mentre guida un gruppo di turisti in una «Crazy Experience» nei meandri della casa delle seduzioni che stregò Fellini, Duchamp e Dalì e che continua ad avere un suo cuore scarlatto nel salotto dove Bernardin incrociò, come solo lui sapeva, eros e thanatos: «Da qui faceva uscire di nascosto le ragazze con cui si intrattene­va – rivela Gloria mentre mostra una porticina mimetizzat­a nella boiserie —. In questa stanza si suicidò». Eppure la vita era stata lieve per l’esteta Alain che plasmò «la femme» come un artista visivo d’avanguardi­a: «Quando aprì la sede nel ‘51 — spiega la ballerina —, Balenciaga, che era proprietar­io del palazzo attiguo, arricciò il naso. Alain se lo ingraziò proponendo­gli di creare costumi. Fu l’inizio della lunga serie di collaboraz­ioni con il mondo della moda». Ma anche con star della musica e del teatro. «Ho avuto la fortuna di lavorare con Beyoncé per il video “Partition” e con Conchita Wurst: una profession­ista di ferro», conclude Gloria.

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Le serate «Forever Crazy» al Teatro Nuovo di piazza San Babila, da domani a domenica
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La new entry italianaDe­borah Lettieri, in arte Gloria di Parma, «crazy girl» nata in Emilia

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