Politecnico, la rincorsa delle donne
Carriere lente e stipendi più bassi rispetto agli uomini: stanziati 500 mila euro per l’inclusione
Contratti precari, stipendi più bassi. Le donne restano svantaggiate negli atenei anche se i loro risultati sono più brillanti rispetto a quelli dei colleghi. A fare autocritica è il Politecnico, che con il nuovo Osservatorio monitora il livello di inclusione. Intanto in Statale Maria Pia Abbracchio si ritira dalla corsa a rettore e appoggia Elio Franzini contro Giuseppe De Luca.
«Lavorerò fianco a fianco con Elio Franzini, lui umanista, io scienziata, insieme faremo rinascere l’ateneo». Maria Pia Abbracchio, farmacologa, presentata come l’outsider all’elezione del novo rettore della Statale, ritira la sua candidatura e si allea con il professore di Estetica che sfiderà Giuseppe De Luca, storico, considerato «la continuità», in vantaggio dopo il primo voto. Presenta il programma che porterà a un «necessario cambiamento». Da «un nuovo assetto per governare l’università», al piano per il campus Expo («Mai più decisioni calate dall’alto e opacità»), fino al numero chiuso («Da limitare il più possibile. La decisione sarà dei dipartimenti»).
Si ritira e sceglie Franzini, perché?
«Ho deciso dopo i risultati del primo turno: De Luca che si presenta con più di mille firme di appoggio dei docenti e poi perde consensi, i nostri che invece crescono, lavoratori e studenti che puntano su Franzini. C’è voglia di cambiamento. E insieme possiamo rilanciare la Statale unendo i punti di forza, lui umanista, io scienziata, la sua esperienza istituzionale e la mia spinta su ricerca, meritocrazia, valorizzazione di tutte le scienze, incluse quelle mediche».
Qual è il programma comune?
«Condividiamo più punti e soprattutto gli stessi principi: la necessità di un continuo confronto, con gli organi di governo, con i direttori di dipartimento, professori, lavoratori, bibliotecari, studenti. L’assetto della governance dell’ateneo cambierà». Come?
«Il rettore sarà affiancato da una persona che integri le sue competenze. E saranno affidati più incarichi di responsabilità con deleghe forti, su ricerca, trasferimento delle conoscenze, politiche sanitarie, progetto Expo». Sul nuovo campus a Rho qual è la linea?
«Si andrà avanti perché è una grande opportunità. Però con trasparenza e condivisione, nessuna decisione sarà calata dall’alto. Questo progetto fino ad oggi purtroppo ha diviso, dovrà invece diventare unitario. Non sarà un trasferimento, un progetto edilizio, ma un piano scientifico e integrato».
Quale sarà il primo intervento sul campus Expo?
«Chi avrà la delega per seguire il piano coordinerà un team di esperti, contatterà subito i progettisti per definire la realizzazione di aule, laboratori e dell’intera piattaforma tecnologica».
E per l’area medica? «Sarà potenziata l’autonomia decisionale della facoltà di Medicina sulle convenzioni con gli ospedali. Ci sarà una delega forte, la mia presenza sarà proattiva».
La linea sul numero chiuso nei corsi umanistici?
«La decisione sarà demandata ai dipartimenti. Cercheremo di limitarlo il più possibile trovando le risorse per garantire il numero adeguato di docenti e rispondere alla domanda del territorio».
Ha scritto un messaggio all’ateneo chiedendo di sostenere Franzini, per un «necessario cambiamento», quale?
«Avere un ateneo unito. Stare tutti insieme e cogliere le sfide importanti che la Statale dovrà affrontare per diventare ancora più prestigiosa».