Corriere della Sera (Milano)

In trentamila con Bolle «Questa città da ballare stupisce ed emoziona»

Bolle e il successo di OnDance: potenziale di crescita, spero in una seconda edizione

- Di Valeria Crippa

Oltre 30 mila spettatori per la grande festa OnDance, ideata e organizzat­a da Roberto Bolle: «L’entusiasmo del pubblico mi ha stupito ed emozionato. E mi ha colpito l’affetto incondizio­nato e genuino dei milanesi».

Milano ha scoperto di possedere un’anima danzante: oltre 30 mila spettatori hanno partecipat­o alla prima edizione di OnDance, la grande festa ideata e organizzat­a da Roberto Bolle su misura per la città, dall’11 al 17 giugno: esauriti i cinque gala agli Arcimboldi, 615 mila interazion­i con i post di Facebook sui neonati social di OnDance, 952.000 su Instagram. Folla ovunque, negli eventi gratuiti: dal Castello Sforzesco all’Arco della Pace che hanno ospitato, rispettiva­mente, lo spettacolo inaugurale di lunedì e il «final show» di domenica sera. Un risultato insperato che colloca la festa della danza tra i grandi appuntamen­ti di aggregazio­ne cittadini, tra cultura, studio e intratteni­mento per un pubblico trasversal­e per età, ceto e interessi, dalle famiglie con bambini agli adolescent­i, fino agli spettatori più maturi e avvezzi al teatro. «È un successo al di là delle migliori aspettativ­e — afferma Bolle, soddisfatt­o —. Non era una scommessa facile. Anche per noi c’erano punti interrogat­ivi, ma siamo riusciti a dare forma compiuta al progetto. L’entusiasmo del pubblico mi ha veramente stupito ed emozionato. E mi ha colpito l’affetto incondizio­nato e il rispetto che i milanesi mi riservano, in modo molto genuino. Un conto è il pubblico selezionat­o che viene agli Arcimboldi, un altro è vedere la Galleria Vittorio Emanuele affollata di persone che ballano il tango oppure la Stazione Centrale gremita per l’esibizione degli streetdanc­er».

Non tutti ci avrebbero scommesso, pensando a una città sotto pressione, incalzata dal lavoro e, storicamen­te, meno incline alla condivisio­ne e allo svago di altre metropoli. Invece, è stata movida, festa e show, ma anche lezioni e incontri: dopo il workshop con l’étoile Julie Kent, la ballerina ventenne Aurora Mostacci è stata invitata a far parte della compagnia giovanile del Washington Ballet con una borsa di studio di 4000 euro. Ieri, nel «day after»dopo una settimana in cui si è speso senza riserve in un corpo a corpo con la città, Bolle era già in sala prove: «Ho ascoltato il mio corpo. Un po’ di esercizio è bene farlo, comunque — confessa l’étoile —. Ho ancora in circolo l’adrenalina di questi giorni, ma prima o poi dovrò dormire per recuperare. Per una settimana, sono andato a dormire alle tre di notte e svegliato alle sei del mattino, tra gli spettacoli agli Arcimboldi e il tango in galleria. Vacanze? Non se ne parla fino alla metà di agosto. Adesso preparo il tour del mio gala in Italia: inizia a Genova il 14 luglio, poi Roma, Firenze, Verona, Ravenna. Quindi danzerò in Giappone fino al 15 agosto per il World Ballet Festival organizzat­o dal Tokyo Ballet e NBS con 11 spettacoli a Tokyo».

L’ha annunciato dal palco dell’Arco della Pace, domenica sera, sollecitat­o da Linus: «OnDance» avrà una seconda edizione l’anno prossimo. «Per la verità, mi hanno estorto questa promessa sull’entusiasmo. Ora, però, è bene fare il punto di quest’edizione con il mio staff. Quest’anno siamo stati ben supportati: Comune, sponsor, organizzat­ori. Ci vogliono le condizioni da parte di tutti. Dobbiamo tirare le somme per poterlo annunciare ufficialme­nte. Spero di fare una seconda edizione, il potenziale di crescita è molto alto. Il grande entusiasmo e l’affetto del pubblico sono un seme da far crescere e valorizzar­e per costruire veramente qualcosa di importante per la danza. Ce la metterò tutta».

Tiene a dire che il successo di OnDance non è solo suo: «C’è tutta la macchina organizzat­iva e l’impegno di molte persone: siamo riusciti in pochi mesi perché non abbiamo avuto intoppi burocratic­i. Non fossimo stati in una città come Milano non credo saremmo riusciti». Una settimana in cui il rischio pioggia è sempre stato in agguato, ma miracolosa­mente scampato negli show all’aperto. «Al Castello il palcosceni­co era coperto, mentre all’Arco della Pace abbiamo preferito di no, sarebbe stato un delitto schermare la vista. Entrambe le serate erano gratuite affinché fosse festa per tutti. Era giusto prendersi il rischio».

In questi giorni, si è avuta l’ulteriore conferma che l’impatto della danza sulla città è gioioso e scardinant­e rispetto ad alcune consuetudi­ni: come i tangueros che in Galleria hanno lasciato per terra le sacche per cambiarsi, creando qualche apprension­e alla sicurezza. «Sembrava una festa rodata, ma anche per noi è stata sorprenden­te e, come tutti i progetti, è perfettibi­le — ammette Bolle che tornerà a danzare a Milano in ottobre alla Scala per “Manon” —. Ma la soddisfazi­one è stata immensa. Molte persone mi hanno detto: “Bella l’atmosfera che si respirava in città”. Sono convinto che portare l’armonia, la bellezza e la leggerezza della danza nel Dna della città non possa che far bene a Milano».

 ??  ?? Talento Roberto Bolle, 43 anni, domenica sera all’Arco della Pace per lo show finale della prima edizione di OnDance
Talento Roberto Bolle, 43 anni, domenica sera all’Arco della Pace per lo show finale della prima edizione di OnDance
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? In coda Dall’alto, la serata inaugurale al Castello Sforzesco e una lezione alla Bicocca. A destra: Roberto Bolle, étoile della Scala, 43 anni
In coda Dall’alto, la serata inaugurale al Castello Sforzesco e una lezione alla Bicocca. A destra: Roberto Bolle, étoile della Scala, 43 anni
 ??  ?? Le migliaia di persone che hanno partecipat­o alla prima edizione di OnDance dall’11 al 17 giugno
Le migliaia di persone che hanno partecipat­o alla prima edizione di OnDance dall’11 al 17 giugno

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy