Enti «in rosso» Appello alla Regione: cure a rischio
Lodi
Quattro enti assistenziali del Lodigiano si alleano per battere cassa alla Regione sulle cure palliative e sull’assistenza domiciliare integrata agli anziani. E non si tratta di enti qualunque: tra loro la Fondazione Santa Chiara di Lodi, la casa di riposo pubblica più importante della provincia, e l’Azienda speciale di servizi di Casalpusterlengo che eroga prestazioni a buona parte dei comuni del Basso Lodigiano. Oggetto del contendere i budget fissati dalla Regione attraverso le Agenzie di tutela della salute (Lodi dipende dalla Città metropolitana) con la riforma dello scorso anno. Budget che le quattro strutture del Lodigiano — le altre due sono coop sociali, il Mosaico e Coesistenza — non sono riuscite a rispettare sforando di 200mila euro complessivamente. E per il 2018 si prevede una perdita addirittura doppia, con prestazioni che vengono autorizzate ma non sono coperte economicamente poiché fuori budget, e quindi scaricate sul bilancio degli enti che le erogano «in perdita». «In gioco ci sono i servizi di assistenza domiciliare agli anziani e il principio della libera scelta fissato dalla riforma — confermano Luciano Bertoli e Antonio Spelta, presidenti di Santa Chiara e Ass Casale —, di questo passo rischiamo di dover respingere nuovi malati che ci hanno scelto per la qualità dei servizi che eroghiamo». Con una lettera al governatore Fontana e all’assessore al Welfare Gallera i quattro enti lodigiani, 50mila accessi all’anno, chiedono il riconoscimento del 100 per cento sull’assistenza domiciliare e sulle cure palliative: «Si tratta di corrispondere agli enti gestori il corrispettivo per servizi richiesti, valutati necessari e autorizzati, svolti nel rispetto degli standard stabiliti, controllati e rendicontati dall’Ats». Gallera aveva annunciato da parte della Regione una copertura del 70% dell’extra-budget alle strutture in perdita per il 2017. Ma i soldi non ci sono ancora, sottolineano Bertoli e Spelta. Un problema che non riguarda solo il Lodigiano ma tutta la regione: «Anche se — precisa Gallera — il problema si concentra maggiormente nel Lodigiano e nel Pavese mentre molte altre strutture sono riuscite a rispettare i limiti». L’approvazione dell’extrabudget, dice l’assessore , «è in arrivo entro inizio luglio», mentre per il 2018 «i criteri sono stati resi un po’ meno rigidi». Le 4 strutture attendono i fondi: a rischio, dicono, ci sono le cure per 1500 assistiti.