Monaco, Barcellona, Chicago La geografia dei talenti che migrano verso Milano
I dati dell’Osservatorio di Milano dicono una cosa chiara. Milano se la batte ed è spesso davanti alle altre città europee, ha un gap con le grandi capitali, ma in Italia è di molte spanne davanti alle altre città in quasi tutti i 121 indicatori presi in considerazione dall’indagine fatta da Assolombarda e Comune sullo stato di salute del capoluogo lombardo. Un dato che fa lanciare al sindaco Beppe Sala — intervistato insieme al presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi da Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera — la sua sfida al Governo. «Questo governo vuole valorizzare una Milano che trascini il Paese oppure no? O Milano è una locomotiva e gli altri cercano di seguirla, oppure guarda fuori». Un aut aut, presente già nel libro scritto da Sala, «Milano e il secolo delle città» che però, con l’attuale governo, assume tutto un altro aspetto. «Osservo che il governo c’è già da un mese. Vi ricordate una citazione del premier e dei ministri su Milano? Ricordo solo Salvini che ha detto dopo Cinisello toccherà a Milano». Alla fine smorza i toni, ma la domanda resta: «Milano di fatto guarda fuori. Il 30% delle imprese straniere in Italia arrivano a Milano. Questa è la realtà. Saremo ben felici di avere un ruolo attivo nel destino del nostro Paese, ma vorremmo un segnale di riconoscimento dal Governo». Usa toni più soft Carlo Bonomi ma non sicuramente meno ambiziosi: «Milano sta andando bene, meglio della media nazionale ed europea, ma dobbiamo sempre pensare che Milano ha bisogno dell’Italia e l’Italia ha bisogno di Milano. Lo spirito è capire chi è davanti a noi e migliorare ancora, come si fa nelle imprese, si guardano i numeri e si vede dove siamo indietro per arrivare primi. L’obiettivo e aspirazione è essere la capitale del mondo».
Andando a spulciare tra i dati risulta che Milano è sempre più attrattiva per imprese e talenti come Chicago, Barcellona e Monaco. Lo dimostrano anche i dati economici: a fine 2017 il Pil milanese si è posizionato sopra i livelli del 2008 con +3,1, a fronte di un’Italia ancora sotto con -4,5%. La città ha un’elevato potenziale di crescita sulle scienze della vita, l’agroalimentare, la manifattura 4.0, il design, la finanza ma deve ancora crescere sul piano dell’attrazione dei turisti e delle multinazionali. Nel campo dell’attrazione di talenti Milano si piazza al terzo posto, dopo Monaco e Barcellona, mentre è al secondo posto per l’attrazione delle imprese e prima per il «top immobiliare».
Il pil Nel 2017 il prodotto interno lordo della città è di 3,1 punti superiore a quello del 2008