A Pioltello il marketing dello spaccio
Polizia locale, dieci in manette
Il 22 dicembre 2016 il capo del gruppo di spacciatori, marocchino, 29 anni, preme invio sul suo telefonino. È rimasto fermo per un po’, si sta rimettendo su piazza, deve riattivare la rete e così invia quel messaggio a pioggia, che viene recapitato su 500 cellulari: «Ciao fratello. Sono sempre Mimmo, tornato re di nuovo, vieni a trovarmi, c’è un grande regalo per sempre, paghi 70 prendi uno intero, paghi 50 prendi due pezzi». Esempio di marketing rudimentale, politica di sconto, fidelizzazione del cliente: così lavorava questa banda che s’era presa una fetta di mercato partendo dal quartiere «Satellite» di Pioltello. Cocaina, marijuana, hashish. Appartamenti sicuri, protetti da quell’ambiente di palazzi degradati, tre grossi cani (tra cui un pit bull) per minacciare e intimidire. All’alba di ieri sono stati arrestati in dieci, al termine di un’indagine della Polizia locale di Milano e Pioltello. L’inchiesta è partita nel febbraio 2016, quando una donna ha presentato una denuncia per maltrattamenti in famiglia. Gli agenti hanno iniziato a fare accertamenti e hanno messo sotto intercettazione qualche telefono, così hanno scoperto che la ragazza davvero veniva tormentata dal marito, marocchino, ma allo stesso tempo intorno a lei si muoveva una rete di spacciatori molto attiva. Lei stessa, pur se non sopportava più i maltrattamenti anche contro i suoi figli minorenni, spesso però spacciava per conto del marito. Alla fine gli uomini della Polizia locale, coordinati dal comandante Marco Ciacci e seguiti dall’assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo, hanno raccolto le prove per dieci mandati d’arresto: due uomini, tra cui il capo, erano già in carcere per altri reati; sei sono stati bloccati ieri mattina a Pioltello; un paio vivevano invece a Sant’Angelo Lodigiano, la piazza nella quale smerciavano la droga che arrivava dalla zona a Est di Milano. Si tratta di marocchini ed egiziani. La rete dei pusher era abbastanza estesa e il capo si muoveva solo per consegne di medio livello. L’indagine ricostruisce un modello ormai «classico» nel mercato della droga milanese, quello delle «piccole e medie imprese», gruppi che non sono in grado di organizzare traffici internazionali, ma che hanno un buon canale di fornitura della droga e una rete di clienti abbastanza estesa. Ieri sono stati sequestrati 21 mila euro in contanti, due cassaforti, alcune piante di marijuana. In quella zona di Pioltello, palazzi privati, molti appartamenti sono finiti all’asta o sono in mano alle banche. Alcuni degli spacciatori arrestati dalla Polizia locale erano occupanti abusivi.