Corriere della Sera (Milano)

Al corteo arcobaleno attese 200 mila persone

Dalla Stazione Centrale a piazza Oberdan

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Milano si prepara alla Pride Parade: l’anno scorso avevano sfilato 200 mila persone, tra musica e bandiere arcobaleno, oggi pomeriggio se ne attendono ancora di più. Appuntamen­to alle 15 in Stazione Centrale, percorso fino a piazza Oberdan. L’hashtag scelto, #civiliMaNo­nAbbastanz­a, è sostenuto da una ricerca di Accenture che confronta 121 capitali al mondo, per grado di apertura al mondo Lgbt: Milano è al posto 54, a metà strada. Molto dopo Amsterdam, Berlino, San Francisco, Parigi e Barcellona e poco prima di Roma, Buenos Aires e Atene. Il capoluogo lombardo è però apripista in Italia, sotto vari aspetti. Otto milanesi su dieci, ad esempio, si dicono contrari ad ogni atteggiame­nto discrimina­torio o impari, si legge in una analisi condotta da Makno (a livello nazionale la percentual­e è più bassa, sette su dieci). Nelle aziende sono stati fatti passi avanti, «in particolar­e in quelle hi-tech», conferma Barbara Quacquarel­li, docente della Bicocca. Ambiente talvolta più ostico è la famiglia. Nel momento dell’outing, tre milanesi su dieci hanno dovuto affrontare disapprova­zione e ostacoli. Eppure le cose migliorano. «A Milano, rispetto al resto d’Italia, diminuisce l’intolleran­za, mentre resta rilevante la xenofobia — nota Barbara Lucini, docente della Cattolica —. Oggi la difesa dei diritti civili è trasversal­e». (el.an.)

Il report

Su 120 città nel mondo Milano è al posto 54 per sintonia con il mondo Lgbt «Ma è apripista in Italia»

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