Sfida l’autismo Tesi sulle parole e laurea con 110
Laurea in Comunicazione e didattica dell’arte a pieni voti nonostante l’autismo. Greta Foschiera, 29 anni, stava per rinunciare. È stato decisivo il sostegno trovato all’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, che ha avviato una divisione Servizi innovativi per l’autismo: «Prendi quella laurea e poi ti aiutiamo con il lavoro».
Quando Greta Foschiera, ventinovenne di Legnano, ha varcato per la prima volta la porta dei Servizi innovativi per l’autismo, all’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, era decisa a lasciare l’università. Iscritta all’Accademia di Brera, era giunta a metà del percorso, ma si era arenata sugli esami scritti che, per la sua condizione — l’autismo ad alto funzionamento intellettivo — sono più complicati degli orali. Greta non ha mezze misure e non sa mordersi la lingua. È tenace e consapevole delle sue qualità, ma, dopo troppe delusioni, rischiava di fermarsi.
Così, tre anni fa, insieme a papà Maurizio e mamma Emilia, è andata alla Sacra Famiglia, alla ricerca di un servizio di orientamento al lavoro. Ha incontrato il dottor Lucio Moderato, direttore dei Servizi e docente alla Cattolica, che invece le ha risposto, senza giri di parole: «Noi ti aiutiamo, ma prima finisci l’università, poi parliamo del lavoro». Nessuna alternativa. E così Greta ha ripreso in mano i libri («Non mi fermo»), stavolta insieme a un’educatrice, Adriana Campi, e a Camilla, volontaria e laureanda a sua volta. Fino al traguardo: la laurea in Comunicazione e didattica dell’arte, con una tesi su Marshall McLuhan, lo studioso degli effetti della comunicazione sulla società. Il voto è 110 su 110. Quando si è accorta che mancava la lode, «per poco non si mangiava il professore» ricordano i suoi genitori. Ma Greta è anche la prima laureata con autismo tra gli oltre 500 utenti seguiti dall’istituto. «Un professore per insegnare a un disabile deve essere il più bravo di tutti. Perché noi vi dobbiamo capire e sentirci capiti. Se no non succede niente, anzi, ci arrabbiamo», ha spiegato Greta a Super Omnia Charitas,
Traguardo il giornale della Sacra Famiglia. Rabbia e stizza improvvise, scambiate per mancanza di buone maniere. «Rigidità di pensiero, difficoltà nell’interazione sociale e nella comunicazione verbale sono il denominatore comune dell’autismo, che non è una malattia ma una condizione, a volte viene scambiata per altri disturbi, come la schizofrenia», spiega il professor Moderato. È successo anche a Greta, per molti anni. Ma oggi è dottoressa e, in attesa di partire delle vacanze, si rilassa lavorando in cascina con i cavalli, la sua più grande passione. «Aveva bisogno di una guida competente sull’autismo per