Quadrilatero, colpo da un milione
La porta aperta da un dipendente. La rapidità dell’azione fa pensare a professionisti legati alle bande dell’Est Rubati 17 orologi da Audemars Piguet in via Monte Napoleone: blitz di 43 secondi e fuga in bici
Rapina lampo ieri in via Monte Napoleone alla gioielleria Audemars Piguet. Tre malviventi si sono fatti aprire le teche da un dipendente, minacciato con una pistola, poi hanno portato via orologi per un milione di euro. Il tutto in 43 secondi. Poi sono fuggiti in bici.
Il primo elemento che viene analizzato nella sequenza di questa rapina è il cronometro. L’orologio scorre nell’angolo in alto del filmato: alle 13.44 e 35 secondi di ieri il primo rapinatore entra nella gioielleria «Audemars Piguet», in via Monte Napoleone, non lontano da piazza San Babila. Lo seguono due complici. Tengono il dipendente bloccato vicino alla porta con una pistola puntata contro la pancia. Lo obbligano ad aprire alcune vetrine interne. Quando escono, l’orario segna le 13.45 e 18 secondi. Hanno portato via 17 orologi. Il valore s’aggira tra il milione e il milione e 200 mila euro. Ma più che dall’analisi della refurtiva, bisogna comunque partire dal tempo: la rapina è durata 43 secondi.
E questo segmento così ristretto rivela il profilo di rapinatori esperti, tranquilli, non un attimo di esitazione. Un tipo di assalto che, per dinamica e rapidità, secondo i vecchi investigatori dell’antirapine si collega subito alle bande dell’Est, in particolare delle Repubbliche baltiche o dintorni.
I tre rapinatori indossano tutti un cappello a falde mediamente larghe e tutti una camicia a maniche lunghe. Il primo oggetto serve per occultare il più possibile il volto dall’obiettivo delle telecamere, che in quel negozio sono sistemate in alto. Quel tipo di camicia è servita invece probabilmente per coprire segni o tatuaggi sulle braccia, possibili
Gli orologi
I rapinatori
Scavia
Muller
Eleuteri