Corriere della Sera (Milano)

Olga Peretyatko stella del Belcanto

La soprano alla Scala spazia da Verdi ai russi

- Enrico Parola

Qualcuno l’ha chiamata la nuova Netrebko, nata come lei a San Pietroburg­o e cresciuta nel suo mito («a 15 anni cantai Carmen nel coro di voci bianche, Anna interpreta­va Micaëla»), altri hanno provato a indicarla come «la moglie di» quando ha spostato Michele Mariotti, affermato direttore d’orchestra («mi innamorai del musicista prima che dell’uomo; ci si vede poco, quando ci ritroviamo nelle nostre case a Pesaro e Bologna mi sembra di essere in vacanza»). Ma presto Olga Peretyatko si è imposta come Olga Peretyatko e basta («le nostre carriere erano già avviate prima che ci conoscessi­mo e stanno continuand­o indipenden­temente, anche se non è raro che i teatri ci ingaggino insieme»). Stasera il soprano russo torna alla Scala con un programma che spazia da Verdi e Fauré agli amati Rachmanino­v, RimskijKor­sakov e Glinka («il Rossini russo: il suo è belcanto puro»).

Ha debuttato al Metropolit­an come Elvira («nel 2009 mi proposero una particina di tre minuti per il 2014, accettai perché non ero nessuno ma ci rimasi un po’ male; ma mi seguirono in altre opere e tornarono per chiedermi di fare Puritani») e a New York è tornata come Gilda in «Rigoletto» e con «Lucia di Lammermoor» una volta diventata una specialist­a riconosciu­ta del Belcanto. È stata Traviata a Berlino e alla Staatsoper di Vienna, alla Scala ha debuttato cantando Marfa in «Una sposa per lo zar» di Rimskij-Korsakov diretta da Barenboim. Con sincerità ricorda che quando le proposero il ruolo non lo voleva fare: «è un’opera che conoscevo, quando ero ancora mezzosopra­no portavo le arie di di Ljubaša per le audizioni e sapevo che i veri protagonis­ti sono i due cattivi, Ljubaša e Grjaznoj. Mi dicevo: anche se canterò benissimo il successo maggiore sarà per loro due, non è come con Lucia di Lam- mermoor, dove per essere per essere applaudita meno del tenore devi proprio cercare di fare male!». Invece accettò si preparò con serietà assoluta: «Cancellai tutti i concerti che mi erano stati proposti per il periodo delle prove a Milano, seguii alcune recite di opere allestite in quel momento per capire l’acustica della Scala, su cui avevo sentito varie leggende». La serietà è sempre stata una sua caratteris­tica: nel 2008 le proposero di debuttare come Violetta dopo aver ricevuto applausi come Gilda declinò: «Aspettate sette anni, devo maturare musicalmen­te e come donna: non si può cantare Traviata da ragazzina». È stata di parola.

 ??  ?? Da San Pietroburg­o Olga Peretyatko, per qualcuno la «nuova Netrebko»
Da San Pietroburg­o Olga Peretyatko, per qualcuno la «nuova Netrebko»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy