Velo islamico e botte Preso il marito stalker
La donna: avevo paura di denunciare
La coppia di bengalesi abita in zona Maciachini. Sabato lui, 43 anni, afferra la moglie di 27 al collo e la scaraventa via. Ai carabinieri, chiamati dai vicini, la donna spiega che il marito non vuole si sottoponga a un controllo al seno: i medici non la devono vedere né toccare. Poi racconta le violenze e le minacce alle quali è sottoposta da quando è giunta a Milano. La proibizione di togliere il velo, le pretese, i pugni e i calci ricevuti anche davanti alla figlia.
L’uomo è stato arrestato dai militari, stessa sorte toccata nei primi 6 mesi del 2018 a 109 accusati di stalking e maltrattamenti.
Sembrava che la cosa non lo disturbasse, all’inizio, tanto che poco dopo le 17 di sabato pomeriggio l’uomo è sceso dal suo appartamento, in zona Maciachini, con la moglie e un amico della coppia. La donna aveva in programma una visita al Fatebenefratelli per controllare alcuni noduli al seno. All’improvviso, quando erano ancora in cortile, il marito ha afferrato la donna al collo, l’ha trascinata per un attimo, poi l’ha scaraventata via. Lei è rimasta immobile e terrorizzata, lui è scappato, gli altri abitanti hanno chiamato i carabinieri. E di fronte ai militari del Radiomobile la donna ha poi spiegato: «Mio marito ha perso la testa all’idea che un medico potesse vedermi o toccarmi durante i controlli in ospedale». La ragazza ha 27 anni, ha una figlia di 6, e nelle ore successive ha raccontato ai carabinieri la storia della persecuzione e delle violenze che ha subito fin da quando ha raggiunto Milano dal suo Paese d’origine, il Bangladesh, nel marzo 2016. L’uomo, 43 anni, stessa nazionalità, marito della donna dal 2012, inserviente in un ristorante, è stato arrestato.
Nel verbale la donna ha ricostruito nei dettagli una lunga serie di aggressioni, una storia che ripete quella della ragazza afghana che veniva picchiata da tre mesi a cinghiate dal marito in una casa di San Siro (l’uomo è stato fermato dai carabinieri venerdì), e molte altre che costantemente emergono a Milano quasi ogni giorno.
Il 19 maggio scorso, nella casa di zona Maciachini, la donna ha chiesto conto al marito di un prestito. I familiari di lei avevano dato all’uomo 5 mila euro per aprire una piccola attività, che è stata poi rivenduta con un incasso di 13 mila euro. Il marito però non ha accettato che la moglie sollevasse la questione e l’ha picchiata: «Non l’ho mai denunciato perché avevo troppa paura», ha spiegato la ragazza, che è sempre stata aggredita davanti alla figlia piccola.
Lo scorso 19 giugno la famiglia è andata all’idroscalo con un amico (presente anche all’aggressione di sabato pomeriggio) per passare una giornata all’aperto. L’uomo aveva preteso (come sempre accadeva fuori casa) che sua moglie indossasse un velo piuttosto largo e pesante. Lei a un certo punto gli ha chiesto di poterselo togliere, perché faceva molto caldo. Il marito ha avuto una nuova esplosione di rabbia e l’ha colpita più volte con pugni sulle braccia. Quella stessa sera, poco dopo la mezzanotte, l’uomo ha preteso che gli venisse cucinato del riso. E alla risposta della moglie: «Ma perché devo cucinare? Questa sera abbiamo già mangiato al McDonald’s», l’ha picchiata ancora.
La ragazza non è mai andata in ospedale dopo le aggressioni e il marito l’ha sempre minacciata di ritorsioni se avesse raccontato a qualcuno quel che accadeva in casa.
Più volte le aggressioni sono avvenute perché lui, tornando molto tardi dopo il lavoro, la rimproverava e la accusava di «non impegnarsi abbastanza a cucinare». Una sola volta la ragazza è stata ricoverata, nel febbraio del 2017, perché era incinta e i continui colpi in pancia le hanno provocato un aborto.
Nei primi sei mesi del 2018 i carabinieri hanno arrestato 109 uomini per stalking e maltrattamenti.