Corriere della Sera (Milano)

Un braccialet­to può «salvare» il bimbo in auto

È il braccialet­to che si fa «sentire». Corbetta e Arluno lo regalano alle famiglie

- Di Giovanna Maria Fagnani

Nel kit di benvenuto del Comune per ogni nuovo nato, un braccialet­to dal nome curioso. È rosso, si chiama «Schiaffo» ed è rivolto alla mamma e al papà. È un bracciale «salva bebè», che mira a prevenire gli abbandoni dei piccoli in auto. Dimentican­ze che, soprattutt­o d’estate, possono avere un epilogo tragico. In un anno, in Toscana, tre bimbi sono morti asfissiati in questo modo. L’ultimo caso un mese fa, a Pisa. «Schiaffo», braccialet­to rosso di silicone, inventato da un papà, Marco De Iuliis, fondatore dell’associazio­ne «Tenace» di Arluno, prova a evitare queste tragedie. E due comuni del Milanese, Arluno appunto, per primo e poi Corbetta, nei giorni scorsi, hanno deciso di regalarlo ai genitori di ogni nuovo nato. Come può un bracciale prevenire l’abbandono? L’idea è semplice. Il gadget va lasciato agganciato alle cinture del seggiolino dell’auto. Quando il genitore vi sistema il piccolo, deve prendere il bracciale e indossarlo sul bicipite. Quando scende dall’auto, slaccerà il bimbo e lascerà il braccialet­to sulle cinture. Ma che succede se dimentica il bimbo? La pressione esercitata dal bracciale dovrebbe prima o poi infastidir­lo e ricordargl­i di aver lasciato il piccolo in auto. Oppure i colleghi o altre persone, vedendo l’insolito braccialet­to, che porta la scritta «Bimbo in auto», potrebbero interpella­rlo e, a quel punto, far scattare l’allarme. Il papà della piccola Giorgia, morta un mese fa a Pisa, si è accorto di averla lasciata in auto solo quando la mamma è andata a prenderla all’asilo nido e non l’ha trovata in classe. «Sappiamo che esistono seggiolini con i sensori e altre soluzioni più tecnologic­he, ma questa ci è sembrata la più adatta per fare subito qualcosa di concreto. E poi era quella alla nostra portata — racconta il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini —. Può sembrare un’idea antica, ma un braccialet­to non ha batterie da ricaricare o sensori. E poi ci piaceva l’idea della comunità che può aiutare i genitori, vedendolo e dando l’allarme. È un invito a tornare a preoccupar­si per gli altri». A Corbetta il kit viene regalato dalla Farmacia Comunale, insieme al bonus bebè di 500 euro. I bimbi che nascono sono circa 180-200 ogni anno. «Il 70 per cento delle famiglie lo ha già ritirato», spiega il sindaco. Il costo di ogni bracciale è meno di 5 euro. A farli confeziona­re, su ordinazion­e, è l’associazio­ne Tenace che, sul suo sito — associazio­netenace.it — riporta le statistich­e di «No heat stroke», sito statuniten­se che dal 1998 registra i casi delle morti di bimbi abbandonat­i in auto: 761 in 20 anni, solo negli Usa. In Italia, invece, il Codacons chiede al governo «di rendere obbligator­i sulle auto sistemi di allarme in grado di avvisare i genitori della presenza di bambini sui sedili. Esiste già un sistema brevettato e presentato alle case automobili­stiche che non solo avvisa con allarmi sonori, ma fa anche scattare in modo automatico il sistema di climatizza­zione». In attesa che quest’obbligo diventi realtà, un braccialet­to può almeno sensibiliz­zare sul problema.

«Schiaffo»

Se non è riaggancia­to al seggiolino crea una pressione fastidiosa che allarma il guidatore

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