Corriere della Sera (Milano)

Origami, nidi, sculture Gli artisti di Brera sfrattano il degrado

Via dei Transiti, i giardinett­i trasformat­i in oasi per un giorno

- di Francesca Bonazzoli

Igiardinet­ti di via dei Transiti, che nella notte diventano crocevia di spaccio e degrado, sono stati invasi da origami giganti e opere d’arte: merito della performanc­e degli studenti dell’Accademia di Brera che hanno trasformat­o l’area in un museo per un giorno.

Più che un giardinett­o, quella di via dei Transiti, vicino alla fermata della metro Pasteur, è una grande aiuola malmessa dove gli occupanti si alternano con turni precisi: di giorno pensionati, mamme, bambini; di notte senza tetto, spacciator­i, sbandati. Il Comune ha pensato di recintarla con una cancellata per proteggerl­a, almeno all’apparenza, dal degrado. Gli abitanti, però, pare siano contrari. Nell’attesa di una decisione si è inserito il progetto dell’assessorat­o alla Cultura «Fantasmi del Novecento» con il supporto teorico di Eleonora Fiorani e curato da Maria Fratelli, dirigente Unità case museo e progetti speciali. L’idea è realizzare interventi artistici nei luoghi della città dove serve iniettare energia creativa e bellezza. Per via dei Transiti, segnalata dall’associazio­ne culturale City Art, è stata coinvolta Nada Pivetta, docente all’Accademia di Brera di «Progettazi­oni di interventi urbani e territoria­li», che ha già all’attivo iniziative nella metropolit­ana milanese. «Con i ventitré studenti del Biennio specialist­ico di scultura, abbiamo lavorato per l’intero anno accademico, cominciand­o dall’indagine del territorio, dalle interviste con gli abitanti e proseguend­o con gli incontri di studiosi e teorici. Poi siamo passati alla parte creativa pensando ad interventi specifici».

L’incursione artistica, così l’hanno chiamata, è cominciata ieri alle 8 quando i giovani scultori hanno cominciato a montare le opere e a recintare simbolicam­ente il giardinett­o con vasi di fiori. Alle 10 l’inaugurazi­one, ma a sera tutti i lavori saranno rimossi anche perché sono realizzati con materiali effimeri, come nastri che collegano gli alberi e creano un muro colorato, oppure strutture di sughero che ricordano lanterne orientali con frasi poetiche scritte in cinque lingue. O ancora grandi nidi protettivi in cartone e gommapiuma; sculture in stoffa tagliate da studenti cinesi nella foggia di grandi origami. Ci sono anche lavori interattiv­i come la tavola sensoriale a forma di chicco di caffè dove le persone possono giocare con la vista, il tatto, l’olfatto e lasciare messaggi; oppure la pavimentaz­ione a forma di goccia (riferiment­o all’acqua della Martesana) che serve per il gioco dei bambini. Una parte della mostra è poi allestita nella vicina galleria Spazio DoloMiti, in via Dolomiti 11. Tutto con la consapevol­ezza che un giorno speciale non basta certo a cambiare un luogo, ma forse può suggerire che una trasformaz­ione è possibile e si può cominciare a immaginarl­a.

 ?? (Balti) ?? Installazi­oni Una studentess­a del corso di «Progettazi­oni di interventi urbani e territoria­li» all’Accademia di Brera
(Balti) Installazi­oni Una studentess­a del corso di «Progettazi­oni di interventi urbani e territoria­li» all’Accademia di Brera
 ??  ?? Creativi Gli studenti di Brera davanti alle loro opere in via dei Transiti
Creativi Gli studenti di Brera davanti alle loro opere in via dei Transiti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy